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Landini: quello di Satnam Singh non è un caso isolato. Apriremo vertenza contro il caporalato

| Redazione StudioNews |

Landini: quello di Satnam Singh non è un caso isolato. Apriremo vertenza contro il caporalatoRoma, 6 lug. (askanews) – Lo sfruttamento che ha portato alla morte di Satnam Singh – il bracciante di origine indiana morto a Latina in conseguenza del presunto mancato soccorso del suo datore di lavoro in una vicenda che ha aperto uno squarcio sul tema del caporalato – “non è un caso isolato” ma un “sistema”. L’ha detto oggi il segretario del sindacato Maurizio Landini intervenendo a Latina alla manifestazione contro il caporalato.



“Alcuni discorsi in questi giorni, che hanno tentato di dire che saremmo di fronte a un caso isolato, a un cattivo imprenditore, perché tutto il resto invece funziona ed è fatto di un sistema per bene, diciamolo in modo molto chiaro, sono una pura bugia, non è così”, ha detto Landini. “Quello che oggi sta succedendo e che noi vogliamo denunciare – ha continuato – è che noi siamo di fronte ad un sistema di fare impresa che sfrutta e che uccide le persone. E che non riguarda, se vogliamo essere onesti, né solo l’agricoltura, né solo Latina, ma questo è un sistema che riguarda tutto il nostro Paese, che riguarda tutti i settori di attività del nostro Paese”. E la Cgil intende aprire una “vertenza” da sostenere in tutte le sedi per “sconfiggere il caporalato, il lavoro nero e le morti sul lavoro”, ha annunciato Landini intervenendo a Latina alla manifestazione contro il caporalato. “Lo scorso sabato 23 giugno in questa piazza, quando per la prima volta dopo la morte di Satnam siamo scesi in piazza, c’eravamo presi un impegno. E per noi gli impegni, le parole, contano più delle cose scritte. E l’impegno che c’eravamo presi era che quella manifestazione non poteva finire lì, non poteva essere una semplice protesta, indignazione, per l’episodio barbaro che era avvenuto e che aveva portato alla morte di Satnam”, ha premesso Landini, facendo riferimento alla morte del bracciante di origine indiana Satnam Singh, che secondo l’accusa sarebbe stato abbandonato morente dal suo datore di lavoro.


“Questa giornata in cui tutta la Cgil nazionale e tutte le sue categorie sono qui, per noi ha un significato molto preciso. E cioè che noi vogliamo con oggi aprire una vera e propria vertenza per sconfiggere il caporalato, il lavoro nero e le morti sul lavoro. E aprire una vertenza vuol dire una vertenza permanente in ogni luogo di lavoro, in ogni territorio, in ogni livello di confronto che il sindacato ha, col governo, con le istituzioni, con le controparti, perché questi temi siano i temi su cui noi vogliamo delle risposte e vogliamo produrre un cambiamento”, ha continuato il segretario della Cgil. “Questo – ha proseguito – a noi sembra il modo migliore, più coerente, quello che un sindacato deve fare per ricordare davvero Satnam, per chiedere giustizia e per fare davvero in modo che nessuno mai più debba morire sul lavoro o debba essere costretto a essere sfruttato sotto forma di caporalato o di lavoro nero”. Presente all amanifestazione anche il leader M5S Giuseppe Conte: “Dobbiamo estirpare la piaga del caporalato, abbiamo bisogno di tanti nuovi ispettori per rafforzare i controlli. Poi mi chiedo: sono stati stanziati 200 milioni del Pnrr per rimuovere tutti gli insediamenti abusivi nei campi, non è stato fatto ancora nulla eppure ormai è passato del tempo”, ha detto Conte, aggiungendo: “Come M5s proponiamo l’istituzione dell’omicidio sul lavoro: il caso di Satnam Singh è emblematico delle responsabilità del datore di lavoro che lo ha lasciato morire. L’introduzione di questo nuovo reato non è più rinviabile”. Infine, la questione migranti: “Il decreto flussi del 2024 è stato un fallimento, dobbiamo provvedere e rimediare”.


Alla manifestazione contro il caporalato, promossa dalla Cgil e alla quale hanno dato il sostegno numerose associazioni della società civile, ha aderito anche il Pd, con una delegazione del partito, composta da Annalisa Corrado e Camilla Laureti, componenti della segreteria nazionale, dal deputato Andrea Casu e dalla senatrice Cecilia D’Elia.