Filiera carni e agrumi in Sicilia uniti per economia circolare
Filiera carni e agrumi in Sicilia uniti per economia circolareRoma, 9 lug. (askanews) – La filiera agrumicola e quella delle carni in Sicilia si uniscono per attivare il recupero di uno scarto della lavorazione degli agrumi, il pastazzo, per integrare l’alimentazione dei bovini da carne e creare una filiera chiusa a zero scarti. La collaborazione si inserisce all’interno del progetto TRICK – Product data TRAceabIlity information management by bloCKchains interoperability and open circular service marketplace.
Finanziato nell’ambito del programma europeo Horizon 2020, TRICK vanta oltre 30 partner da tutta Europa e punta a integrare tecnologie avanzate, come la blockchain, per migliorare la tracciabilità e promuovere pratiche di economia circolare nel settore alimentare, oltre quello tessile. Il progetto, avviato nel maggio 2021 e in conclusione a ottobre di quest’anno, è focalizzato sulla tracciabilità dei prodotti, l’efficienza circolare e la minimizzazione dell’impronta ambientale, promuovendo pratiche etiche e socialmente responsabili lungo tutto il ciclo di vita dei prodotti.
Due i progetti definiti: il trattamento del pastazzo proveniente da agrumi in regime biologico e quello da agrumi in regime convenzionale, oltre al monitoraggio e alla registrazione di dati ambientali dal momento della raccolta degli agrumi e a quello della vendita finale e del passaggio all’industria dei succhi. Gli agrumi inviati all’industria sono stati trasformati in succhi e il loro sottoprodotto, il cosiddetto pastazzo, inviato a un allevatore dell’ennese in regime biologico: l’obiettivo è quello di integrare l’alimentazione dei bovini con un “alimento” ricco di fibre e antiossidanti. Il secondo pilot ha riguardato l’utilizzo del pastazzo proveniente da lavorazione di agrumi in regime convenzionale e il suo impiego in impianti di estrazione del biogas (metano) in associazione con altre varietà di residui vegetali. Da questa lavorazione non si è ottenuto solo il biogas ma anche un residuo, chiamato “digestato”, che verrà utilizzato come ammendante in agricoltura.
Federica Argentati, presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, spiega in una nota: “la collaborazione con il DiProCarni nasce perché crediamo anche in questo processo virtuoso di economia circolare per l’alimentazione animale che ci permette di costruire, per i nostri sottoprodotti, una valida alternativa che nasce, peraltro, dalla collaborazione con aziende di altre filiere strutturate in Distretto”.