L’Italia del tiro a segno sul podio a 12 anni da Londra
L’Italia del tiro a segno sul podio a 12 anni da LondraRoma, 28 lug. (askanews) – Quella di domenica 28 luglio è una giornata da consegnare alla gloriosa storia del Tiro a Segno italiano. Uno di quei momenti destinati ad essere ricordati. Una delle gemme Olimpiche di uno sport che da tempo attendeva mattinate come queste (Foto uits.it).
A 12 anni dal meraviglioso argento di Luca Tesconi a Londra, l’Italia della pistola torna sul podio Olimpico e lo fa, per la seconda volta nella sua storia (la prima volta nel 1932 con l’oro di Morigi e il bronzo di Matteucci), con due atleti. Sono Federico Nilo Maldini e Paolo Monna gli eroi di questa giornata. Il primo, all’esordio Olimpico, si mette al collo un argento dai 10 metri che vale una carriera. Il secondo, che a Tokyo aveva bagnato i piedi sui poligoni Olimpici, conquista la seconda medaglia pesante di una stagione che non dimenticherà facilmente: a febbraio Campione Europeo a Gyor, a luglio bronzo Olimpico a Parigi 2024.
L’unico a batterli sul poligono di Châteauroux è stato il cinese Xie Yu, il più bravo a mantenere il sangue freddo nelle ultime due serie di tiro, ma ciò non toglie che è stata l’Italia la squadra più forte di questo concorso. Sin dalle prime serie di tiro, gli azzurri si sono issati nei quartieri alti della classifica, mai abbandonati anche nei tiri di spareggio. Monna e Maldini si sono presentati alla seconda fase con in dote i punteggi che valevano i primi due posti, 101,4 per il pugliese e 100,1 per il bolognese.
Eliminati quasi subito il serbo Damir Mikec e il tedesco Robin Walter, gli azzurri hanno iniziato a sentire il profumo dell’impresa. Un fatto che non ha scalfito minimamente la concentrazione di Monna e Maldini, abili a martellare sulle linee di tiro con numerosi 10. Una solidità impressionante che ha consentito agli azzurri di entrare tra i primi quattro. Soltanto a quel punto il braccio di Monna e Maldini ha iniziato a soffrire la tensione del momento. Non ha fatto tanto meglio il coreano Lee Wonho, quarto alla fine, mentre il cinese Xie Yu si è issato in testa alla classifica.