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Auto, Cina chiede a Canada di rivedere dazi su bev

Auto, Cina chiede a Canada di rivedere dazi su bevMilano, 27 ago. (askanews) – La decisione del Canada di imporre tariffe sulle auto elettriche prodotte in Cina “è una misura protezionistica e politica che viola le regole del Wto” e “danneggerà la cooperazione commerciale ed economica tra Cina e Canada”. Così l’ambasciata cinese in Canada in un comunicato postato sul proprio sito dopo l’approvazione di dazi del 100% sulle auto elettriche e del 25% su acciaio e alluminio provenienti dalla Cina. I dazi sulle auto entreranno in vigore il primo ottobre e includeranno anche alcuni modelli ibridi, camion, autobus e furgoni per le consegne. I dazi si aggiungeranno a una tassa esistente del 6,1% che già si applica sui veicoli elettrici cinesi.



Il valore dei veicoli elettrici cinesi importati dal Canada è salito a 2,2 miliardi di dollari canadesi (1,4 miliardi di euro) lo scorso anno, da 100 milioni nel 2022, secondo i dati dell’ufficio statistico del Canada. La Cina chiede al Canada di “rispettare i fatti, attenersi alle regole del Wto, correggere immediatamente le sue pratiche sbagliate e smettere di politicizzare le questioni economiche e commerciali”.


“La Cina adotterà tutte le misure necessarie per salvaguardare i legittimi diritti e interessi delle imprese cinesi”, si legge ancora sul sito dell’ambasciata cinese in Canada. “Penso che la Cina non stia giocando con le stesse regole”, ha affermato il primo Ministro Justin Trudeau annunciando i dazi ieri.


La mossa del Canada arriva poco dopo la definizione dei dazi da parte dell’Unione europea lo scorso 20 agosto, pari al 36,3% per Saic Motor, 19,3% per Geely e al 17%. Per Tesla è previsto un dazio ad hoc del 9%. Ai dazi si aggiunge il 10% già oggi in vigore sulle auto importate dalla Cina. Gli Stati Uniti invece hanno deciso di imporre un dazio del 100% rispetto al precedente 25% su tutte le auto elettriche prodotte in Cina.