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Caso Sangiuliano: l’esposto di Bonelli, la posizione Pd e la versione di Boccia

| Redazione StudioNews |

Caso Sangiuliano: l’esposto di Bonelli, la posizione Pd e la versione di BocciaRoma, 5 set. (askanews) – “Questa mattina, al presidio di Polizia di Montecitorio, ho consegnato l’esposto sulla vicenda Sangiuliano – Boccia. Un atto dovuto per tutelare gli interessi degli italiani”. Così il portavoce di Europa Verde e Deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. “Ieri ho ascoltato un’imbarazzante intervista di Sangiuliano il quale, dal mio punto di vista, non deve chiedere scusa né a Giorgia Meloni né a sua moglie. Deve chiedere scusa agli italiani perché accreditare una persona come la dottoressa Boccia che non aveva nessun ruolo al ministero, utilizzando mezzi e servizi dello stato ospite di organizzazioni amministrazioni locali e facendo in modo che questa dottoressa venisse a disposizione e a conoscenza di atti riservati della pubblica amministrazione e dello stato è un fatto di una gravità inaudita”, aggiunge. “La Premier Meloni, ancora una volta, ha scelto di difendere l’indifendibile, coprendo il proprio ministro, come già accaduto nei casi che hanno riguardato la ministra Santanché e del Sottosegretario Delmastro. Con l’ennesima ‘difesa d’ufficio’ del Ministro Sangiuliano è ufficialmente terminata la narrazione dell’underdog per Premier, oggi la Meloni è una leader arroccata nei palazzi, che teme un rimpasto di governo e il ‘fuoco amico degli alleati di governo”, conclude.



Il Pd “Sangiuliano subito in parlamento, serve chiarezza nelle sedi istituzionali prima del prossimo G7 cultura”. Così la capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi che torna proprio sul tema della sicurezza del G7 Cultura previsto per il 19, 20 e 21 settembre. “Il ministro ha il dovere di riferire in parlamento tutti i dettagli di questa torbida vicenda, a partire dalle numerose informazioni a cui la dottoressa Boccia ha potuto accedere nel corso della sua indebita partecipazione a diverse missioni e incontri istituzionali. Secondo quanto riportato dalla stampa, il suo nome sarebbe addirittura presente in un report della polizia sui partecipanti a un sopralluogo sulla sicurezza e la logistica del G7 Cultura. A che titolo avrebbe partecipato e chi l’ha autorizzata?”, si chiede. “Il governo ha inoltre il dovere di chiarire perché, come confermato anche dallo stesso ministro, diversi uffici del Mic hanno avuto contatti con questa persona esterna all’amministrazione condividendole informazioni riservate. Chi li ha autorizzati? Siamo davanti a una situazione molto grave con un ministro della repubblica soggetto a forti pressioni esterne che rischiano di compromettere l’indipendenza nell’esercizio delle sue funzioni”, conclude. La versione di Boccia “Durante questa vicenda, ho inizialmente mantenuto il silenzio stampa per rispetto delle istituzioni. Ho scelto di parlare solo quando il vaso delle menzogne era ormai colmo, limitandomi a contestare le falsità per difendere la verità. Oggi vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà non sono io ad aver creato il ricatto. Sono coloro che occupano i palazzi del potere ad esercitarlo”. Lo scrive su Instagram Maria Rosaria Boccia, al centro del ‘caso’ che coinvolge il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “In questo contesto – aggiunge – il potere ha spinto il Ministro alle dimissioni per poi respingerle, all’interno di una strategia cinica volta a tenere in ostaggio la cultura italiana in un momento di visibilità internazionale. Non sono io a esercitare ricatti o pressioni; altri hanno sfruttato con mentalità meschina una vicenda umana che sta avendo ripercussioni dolorose su di me. Sto difendendo la mia dignità e il mio modo di essere donna. Sono stata ingannata, ma non permetterò che la mia storia venga strumentalizzata dal cinismo, dall’arroganza e dal capriccio di un potere tirannico. La stampa mi ha definita in molti modi: influencer, accompagnatrice, sartina, ‘una che si vuole accreditare’, millantatrice, la Anna Delvey della politica italiana, aspirante collaboratrice, consolatrice, badante, e ‘un amore culturale’. Ma chi ha davvero fatto gossip: io, lui, o ‘l’altra persona’, sfruttando un momento strategico per il Paese?”, conclude.