Piloda per Sant’Elmo, refitting del gioiello dei rimorchiatori
Piloda per Sant’Elmo, refitting del gioiello dei rimorchiatoriRoma, 12 set. (askanews) – Piloda Shipyard, cantiere navale di eccellenza con sedi a Napoli e Brindisi, annuncia il completamento dei lavori di manutenzione e riparazione straordinaria sul rimorchiatore “Sant’Elmo”, uno dei gioielli della flotta della storica Compagnia Rimorchiatori Napoletani. “Il “Sant’Elmo”, rimorchiatore di lunga tradizione, è un’unità fondamentale per le operazioni portuali e marittime nel Golfo di Napoli. La Compagnia Rimorchiatori Napoletani, con una storia che affonda le radici nei primi anni del XX secolo, è una delle realtà più importanti nel settore dei servizi marittimi in Italia. Con una flotta composta attualmente da 19 unità, la compagnia svolge un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza e l’efficienza delle operazioni portuali, non solo a Napoli, ma in tutto il Mediterraneo. Il “Sant’Elmo” è uno dei rimorchiatori che hanno fatto la storia della Compagnia e del Porto di Napoli. I lavori effettuati da Piloda Shiyard sul “Sant’Elmo” hanno richiesto un elevato sforzo di pianificazione e coordinamento che hanno consentito di realizzare l’opera con precisione e puntualità: caratteristiche distintive del cantiere partenopeo. “La stesura di un Gant, strumento fondamentale nella gestione di progetti complessi su nave che coinvolgono diverse maestranze specialistiche si è rivelato di cruciale importanza consentendo di visualizzare chiaramente l’inizio e la fine di ciascun intervento, e di svolgere il lavoro in maniera coordinata, efficiente e tempestiva”, dice Pasquale Massa Technical Director di Piloda Shipyard. “La corretta sequenza di operazioni ed il coordinamento tra le diverse maestranze tra cui ingegneri, carpentieri, elettricisti, meccanici hanno senza alcun dubbio decretato il successo di questa collaborazione e l’impeccabile nuovo look dell’affascinante Sant’Elmo, aggiunge Massa”. “Sant’Elmo”, assieme a “Punta Campanella”, “Punta Scutolo” (in manutenzione presso il cantiere di Brindisi di Pilota Shipyard) fa parte della prima serie di rimorchiatori azimutali, tra i primi in Italia. Un propulsore azimutale è un propulsore navale che può essere ruotato attorno ad un asse verticale (da qui il nome) e pertanto orientato in una qualsiasi direzione orizzontale, rendendo inutile la presenza del timone.
Un intervento che si conclude on time ed on budget che ha visto la revisione completa dei sistemi propulsivi e di manovra, oltre al rinnovo delle strutture esterne ed interne dell’imbarcazione, assicurando che il rimorchiatore sia pronto a operare al massimo delle sue capacità per molti anni a venire. Sant’Elmo lascia così il bacino galleggiante di Piloda Shipyard e riprende il largo. Eroe silenzioso del mare, piccolo ma potente, riprende la sua missione di soccorso alle grandi navi nelle operazioni di manovre di guida in sicurezza nei porti salvandole dalle situazioni di emergenza. Sant’Elmo ha partecipato al recupero de “La Signora del Vento”, il veliero italiano più grande (85 metri di lunghezza) dopo l’Amerigo Vespucci, spazzata via dalle raffiche di vento e finita alla deriva nel 2019 contro la banchina del porto di Gaeta, durante il maltempo che ha flagellato anche la provincia di Latina. “Il successo di questo progetto porta all’apertura di una trattativa tra Piloda Shipyard e Compagnia Rimorchiatori Napoletani per la stipula di un contratto di manutenzione ordinaria e straordinaria che interesserà l’intera flotta della compagnia che conta ben 19 unità. Questo accordo rappresenta una tappa significativa per entrambe le nostre società, rafforzando una collaborazione strategica e assicurando la piena efficienza operativa di una flotta di importanza vitale per il nostro porto e per l’intero sistema logistico-marittimo italiano”, dice Donato di Palo Ceo della divisione shipyard di Piloda Group – Piloda Shipyard è orgogliosa di contribuire al mantenimento dell’eccellenza marittima napoletana e guarda con fiducia alle future collaborazioni con la Compagnia Rimorchiatori Napoletani”.