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Federbio: investire nel bio è strategico per la sostenibilità

Federbio: investire nel bio è strategico per la sostenibilitàRoma, 23 set. (askanews) – Investire nel biologico è strategico per rispondere alle sfide ambientali, climatiche e sociali. In occasione della Giornata europea del biologico, FederBio rilancia alcune priorità strategiche in vista del prossimo G7 Agricoltura, che si terrà a Siracusa dal 26 al 28 settembre.



Cinque i punti evidenziati per richiamare l’attenzione dei leader internazionali sulla necessità ed urgenza di adottare politiche sostenibili. Investire nella transizione verso un modello agroecologico che punti alla sostenibilità ambientale, economica e sociale considerando che sono oramai evidenti gli impatti negativi dell’agricoltura intensiva anche sul reddito degli agricoltori. Sostenere il biologico come espressione più avanzata e concreta dell’agroecologia e dell’approccio rigenerativo delle risorse naturali, un modello di riferimento per la sostenibilità e il futuro di agricoltura e produzione alimentare. Porre produttori agricoli, cittadini e comunità locali al centro dei sistemi agroalimentari in modo da garantire il giusto prezzo per gli agricoltori e l’accesso a un cibo buono e sostenibile per tutti


Sostenere ricerca e innovazione per incentivare scambi e diffusione di buone pratiche agronomiche e la formazione delle giovani generazioni per il futuro dell’agricoltura e infine promuovere sistemi locali di produzione e consumo di prodotti biologici e iniziative di educazione alimentare a partire dalle mense scolastiche per favorire l’adozione di stili di vita e diete salutari e sostenibili. “Sfide epocali, quali l’emergenza climatica e la perdita di biodiversità, richiedono un ripensamento profondo del modello produttivo. La transizione verso pratiche agricole sostenibili, rigenerative, resilienti, rispettose delle persone e degli ecosistemi non è dunque più rinviabile – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – Occorre attivarsi urgentemente, in modo globale e coordinato, considerando che l’impatto negativo delle pratiche intensive su ambiente, clima ed economia è ormai evidente a tutti”.


“Gli impatti della crisi climatica associati alle emergenze geopolitiche stanno avendo serie ripercussioni anche nel settore agricolo e sui consumi – conclude Mammuccini – Il messaggio che vogliamo trasferire al G7 Agricoltura è che la transizione agroecologica è ormai una necessità, che consente di rispondere in modo efficace alle crisi ambientali, economiche e sociali. Il biologico dimostra come sostenibilità e produttività possano andare di pari passo, offrendo agli agricoltori redditi più stabili, creando occupazione nelle aree rurali e rafforzando la resilienza delle comunità locali”.