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Torna a salire la produzione delle pere Opera, volumi raddoppiati

Torna a salire la produzione delle pere Opera, volumi raddoppiatiRoma, 2 ott. (askanews) – “Dopo anni terribili raddoppiano i volumi disponibili. Calibri e qualità organolettica dei frutti ottimali”. Lo annuncia il consorzio di frutticoltori delle pere Opera. Il conferimento di pere in Emilia-Romagna è ormai completato e, con l’arrivo di ottobre, la campagna commerciale è pronta ad entrare nel vivo. Dopo anni difficili e segnati da una produzione martoriata dalle calamità, quest’anno la produzione delle pere Opera si presenta al mercato con volumi più consistenti e un percorso di rilancio del brand e di valorizzazione del lavoro dei propri soci.



“La raccolta di pere, pur non essendo stata abbondante, ci consente di ritornare ad essere il punto di riferimento di tutti i nostri principali clienti fino alla fine della stagione commerciale – spiega in una nota Adriano Aldrovandi, presidente di Opera La Pera – I quantitativi disponibili sono più che doppi rispetto allo scorso anno, seppur ancora lontani dal pieno potenziale produttivo dei nostri soci. Per la campagna 2024-25 avremo pere dal calibro ottimale, con un’elevata qualità organolettica e una conservabilità adatta a coprire l’intera stagione commerciale. La pera Abate Fetel – aggiunge – la più distintiva sul mercato, benché con un conferimento inferiore a quello previsto, ci consente di sviluppare una programmazione con i nostri partner fino al mese di aprile, cosa impossibile negli ultimi anni. Il calibro e i parametri organolettici riscontrati ci permettono di essere ottimisti sulla qualità dei frutti che forniremo alla clientela”. “L’esordio è stato difficoltoso: durante l’estate sul mercato c’era ancora una grande disponibilità di prodotto d’importazione, sia pere di contro stagione invendute che Conference di Belgio e Olanda, e la nuova produzione ha inizialmente faticato a trovare spazio – continua Aldrovandi -. Le temperature estive che si sono protratte fino all’inizio di settembre, inoltre, non invogliavano il consumo di pere. Ora, con l’autunno che avanza e l’Abate che fa il suo ingresso in distribuzione, confidiamo in una risposta positiva sul fronte dei consumi, che sosterremo anche attraverso iniziative di comunicazione e marketing, sia trade che consumer”.


Le stime diffuse durante l’ultima edizione di Prognosfruit vedono i principali areali produttivi europei in forte diminuzione rispetto allo scorso anno: -26% per il Belgio, -9% per i Paesi Bassi, -15% per la Spagna. “Tutti i primari produttori di pere sono in forte calo produttivo, a differenza dell’Italia (+120%) – annota Aldrovandi -. Questo ci lascia presagire una seconda parte di stagione più favorevole al nostro prodotto in termini di condizione del mercato. Seppur quello italiano rappresenti il principale riferimento, per noi l’export è fondamentale: il nostro principale mercato di destinazione è la Germania, seguito dalla Francia”.