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In Sardegna arriva vaccinazione bovini per sierotipo 8 Blu Tongue

In Sardegna arriva vaccinazione bovini per sierotipo 8 Blu TongueRoma, 3 ott. (askanews) – E’stata resa disponibile in Sardegna la fornitura di vaccini per il sierotipo 8 della Blu Tongue per i bovini, consentendo così la loro movimentazione. “Questo passo rappresenta un primo e fondamentale segnale positivo da parte della Regione e dell’assessorato della Sanità che ha finalmente approvato l’atto che consente all’Istituto zooprofilattico di ricevere i vaccini per il sierotipo 8 – sottolineano in una nota Battista Cualbu e Luca Saba, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Sardegna – con questo passaggio gli allevatori bovini avranno a disposizione uno strumento essenziale per movimentare il bestiame e affrontare le gravi criticità che hanno dovuto fronteggiare fino ad oggi”.



Con l’intervento dell’assessorato della Sanità “si rendono disponibili attraverso l’Izs, dunque, dosi di vaccino per il tipo 8 di lingua blu da utilizzare per la movimentazione “in via eccezionale e limitatamente all’immediata utilità legata all’attuale contesto epidemiologico per Blue tongue e, comunque, salvo ulteriori ed eventuali indicazioni in merito, non oltre il mese di dicembre 2024”, sottolinea l’assessorato. Le vaccinazioni dovranno essere affidate esclusivamente ai medici veterinari liberi professionisti autorizzati dai Servizi veterinari delle ASL competenti per territorio. Il vaccino per espletare la sua efficacia impiega circa 40 giorni e, sostiene la Regione “bisogna tener conto di questo nel programmare le attività a breve termine”. Con l’intervento la Regione spiega che per la vaccinazione primaria è prevista per i bovini la somministrazione di due dosi con un intervallo di 3 – 4 settimane. Pertanto i capi da movimentare devono essere vaccinati da almeno 10 giorni dalla seconda dose di vaccino (circa 40 giorni).


Cualbu sottolinea che i 40 giorni che devono passare dal momento della vaccinazione a quello della movimentazione “rappresentano un ulteriore ritardo per i nostri allevatori che hanno dovuto fronteggiare già una stagione difficilissima per la siccità e per i costi sempre più alti per l’alimentazione degli animali che sarebbero già stati immessi nei mercati – conclude – non possiamo abbassare la guardia in alcun modo”. Anche perchè resta ancora aperta la partita sul sierotipo 3 vista la mancanza dei vaccini. In caso di presenza di questo sierotipo, spiega l’assessorato, le movimentazioni verso altri territori non interessati da questa tipologia sono subordinate all’esito favorevole del test Pcr.