Coldiretti: bene avvio del marchio per il bio made in Italy
Coldiretti: bene avvio del marchio per il bio made in ItalyRoma, 3 ott. (askanews) – Con le importazioni di prodotti biologici extra Ue cresciute del 40% lo scorso anno, l’avvio del marchio per il bio Made in Italy è importante per tutelare le aziende agricole dalla concorrenza sleale e garantire trasparenza ai consumatori. Ad affermarlo è Coldiretti Bio, in occasione dell’annuncio da parte del sottosegretario del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Luigi D’Eramo, dell’avvio delle procedure per rendere operativa l’istituzione del contrassegno che identificherà il vero prodotto da agricoltura biologica 100% tricolore.
Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini in una nota esprime soddisfazione per l’iniziativa del Ministero, sollecitata anche in un recente incontro con il sottosegretario D’Eramo, che ha la delega proprio all’agricoltura biologica, che ha dimostrato tutta la sua sensibilità al tema. La definizione del marchio del biologico italiano, secondo Prandini, rappresenta pienamente lo sforzo che il nostro Paese sta mettendo nella valorizzazione di tutte le nostre eccellenze dell’agroalimentare. Il Masaf ha indetto un bando di gara per raccogliere idee per la creazione del marchio “Biologico italiano”. Potranno presentare proposte grafiche studenti, giovani laureati e diplomati, professionisti del design grafico e agenzie di comunicazione e design, con un premio di 40mila euro. L’idea premiata sarà acquisita in proprietà dal Ministero, che dovrà definire successivamente le condizioni e le modalità di uso del marchio da parte degli operatori interessati.
Gli arrivi di cibo biologico extra Ue in Italia sono passati, denuncia Coldiretti Bio, dai 177 milioni di chili del 2022 ai 248 milioni del 2023, secondo l’ultimo rapporto della Commissione Ue, mentre quelle totali nell’Unione Europea sono diminuite del 9%. Un trend che mette a rischio i record del settore che, grazie alle 84mila aziende agricole attive sul territorio nazionale e ai 2,5 milioni di ettari, vede il nostro Paese leader a livello europeo.