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Germania verso calo Pil per 2°anno consecutivo, Governo taglia stime

| Redazione StudioNews |

Germania verso calo Pil per 2°anno consecutivo, Governo taglia stimeRoma, 9 ott. (askanews) – L’economia tedesca, che da sola conta circa un terzo del Pil dell’Eurozona, si avvia a contrarsi anche quest’anno dopo il calo del 2023. Il governo tedesco ha rivisto al ribasso le sue previsioni sul prodotto interno lordo per il 2024 a una contrazione dello 0,2%. Un calo della produzione quest’anno dopo un calo dello 0,3% l’anno scorso, segnerebbe il secondo caso di anni consecutivi di contrazione del Pil da quando la Germania Ovest e la Germania Est sono state riunificate nel 1990. Il ministro dell’Economia Robert Habeck aveva previsto un’espansione dello 0,3% per quest’anno nelle previsioni biennali del governo pubblicate alla fine di aprile.



È probabile che una lenta ripresa attecchisca l’anno prossimo, con una crescita annuale dell’1,1% nel 2025, prima che l’espansione acceleri all’1,6% nel 2026, ha affermato Habeck mercoledì in una dichiarazione via e-mail riportata da Bloomberg. Habeck ha rimarcato l’urgenza di andare avanti nell’affrontare i persistenti “problemi strutturali” della Germania come la mancanza di sicurezza energetica, l’eccessiva burocrazia e la carenza di lavoratori qualificati, che, a suo parere, insieme all’incertezza geopolitica, stanno pesando sul clima economico. “Nel mezzo della crisi, la Germania e l’Europa sono schiacciate tra la Cina e gli Stati Uniti e devono imparare a farsi valere”, ha affermato Habeck. Negli ultimi mesi sono aumentate le preoccupazioni per il declino economico della Germania, con il settore automobilistico chiave particolarmente colpito. Una serie di notizie negative, dalla minaccia della Volkswagen di chiudere le fabbriche nazionali alla decisione della Intel di posticipare un nuovo stabilimento di semiconduttori da 30 miliardi di euro (33 miliardi di dollari) nell’ex Est comunista, ha evidenziato le numerose sfide che la Germania deve affrontare.


L’economia peraltro potrebbe già essere in recessione tecnica, con un’altra possibile contrazione nel terzo trimestre dopo un calo dello 0,1% della produzione nel periodo da aprile a giugno.