Milano, 13 atenei a concorso d’idee di Coima su città del futuro
Milano, 13 atenei a concorso d’idee di Coima su città del futuroMilano, 10 ott. (askanews) – Sono 13 le università italiane pubbliche e private che hanno partecipato al concorso di idee sul futuro delle città promosso dallo sviluppatore immobiliare Coima per celebrare i propri 50 anni. Un evento, chiamato “University Hackathon for Inspiring Cities”, che ha riunito oggi in un’ex officina ferroviaria dello scalo ferroviario dismesso di Porta Roma, convertito proprio da Coima in villaggio olimpico in vista dei Giochi di Milano-Cortina 2026, 130 studenti universitari ed esponenti del mondo istituzionale e accademico, oltre a numerosi architetti che nel corso degli anni hanno collaborato con la società immobiliare.
Hanno partecipato, in particolare, Politecnico di Milano, Università Luigi Bocconi, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Humanitas, Università di Comunicazione e Lingue Iulm, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca e Università Vita-Salute San Raffaele – e cinque di Roma – Roma Policlinico Universitario Campus Bio-medico, Università Luiss, Università degli Studi di Roma La Sapienza, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e Università degli Studi Roma Tre. Per ognuno degli atenei che hanno aderito al concorso di idee, dieci universitari sono stati chiamati a proporre nuovi modelli urbani, di comunità, di lavoro, e a immaginare la civiltà che verrà, dando vita a una virtuosa collaborazione di pensiero tra le due maggiori città italiane. Confrontandosi sulle caratteristiche dei modelli ideali e resilienti di città, in grado di rispondere ai trend dirompenti che caratterizzeranno il prossimo futuro – demografici, ambientali, sociali e tecnologici – ragazze e ragazzi hanno creato soluzioni inedite avendo come orizzonte temporale i prossimi 50 anni. Nel corso dell’evento ciascuna delle 13 squadre ha raccontato il proprio “sogno” di città del futuro, simbolicamente rappresentato da una “parola-sogno”. Ogni intervento è stato introdotto da un pensiero ispiratore dei rispettivi rettori e docenti e accompagnato dalla visione espressa da 13 tra i principali architetti che hanno contribuito alla storia di Coima.
L’evento si è aperto con i saluti istituzionali di Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, di Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca, e di Andrea Sironi, Presidente dell’Università Bocconi, seguiti dall’esposizione dei diversi contributi al futuro delle città elaborati dai 130 studentesse e studenti di alcune fra le più importanti istituzioni universitarie italiane aderenti all’University Hackathon for Inspiring Cities, organizzato sabato 5 ottobre in tre diverse location nel quartiere di Porta Nuova, rispettivamente BAM-Biblioteca degli Alberi Milano e le sedi di COIMA e della Fondazione Riccardo Catella, che accompagna i progetti civici e culturali di Coima sul territorio attraverso quattro pilastri: natura, cultura, educazione e inclusione. “Il luogo in cui ci troviamo, il villaggio olimpico e futuro studentato di Porta Romana, racconta la volontà di Milano di continuare a essere una città capace di accogliere, internazionale, innovativa, sostenibile a livello ambientale e sociale – ha commentato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala -. Milano ha attraversato e sta vivendo ancora un periodo di grandi trasformazioni, a cui Coima ha dato un importante contributo. La riqualificazione di aree strategiche, il potenziamento della mobilità urbana, gli interventi di transizione digitale ed ecologica che stiamo realizzando ora sono le fondamenta su cui poggerà la Milano del futuro, una città che si evolve in modo policentrico, per essere sempre più a misura di cittadino”.
“Nella città che vogliamo – ha osservato Bernini – c’è uno spazio per tutti, ogni cosa è pensata non solo per sé ma nel rapporto che ha con la realtà in cui è immersa, perché la città del futuro vive di commissioni non di opere singole che sono isole smarrite. Coima festeggia i suoi cinquant’anni di vita ragionando sui suoi prossimi cinquanta. C’è un capitolo da scrivere nel libro della sua storia e lo scriveranno le vostre idee, le idee di voi ragazzi, le idee delle nostre università impegnate a pensare al recupero di aree dismesse, abbandonate, apparentemente compromesse. Insieme ai nostri atenei che, quando hanno cercato nuovi spazi, li hanno trovati nel segno del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità del recupero”.