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Rozzano, fratello vittima: Manuel non è stato ucciso per cuffie

Rozzano, fratello vittima: Manuel non è stato ucciso per cuffieRoma, 15 ott. (askanews) – “Non è stato per le cuffie. Lui era uscito con l’intenzione di fare del male a qualcuno. La dinamica penso sia stata questa: lui gli ha preso le cuffie, Manuel se le è riprese e lui l’ha attaccato. Tu non puoi non rendertene conto, aveva un coltello grosso così, se io adesso prendo e ti accoltello, un conto con un coltellino che dici vabbè magari non gli ho preso organi vitali. Ma se ti prendo con un coltello grande così, può essere anche problematico avere quello che vuoi, ma sai di aver ucciso una persona. E poi il sangue si vede, non puoi non averlo visto, l’hai accoltellato al cuore”. Lo ha detto Michael Mastrapasqua, il fratello di Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso da una coltellata al petto mentre passeggiava per le strade di Rozzano venerdì notte. Il ragazzo è stato raggiunto dai microfoni di ‘Ore 14’, la trasmissione in onda su Rai 2 condotta da Milo Infante.



“Daniele Rezza è un ragazzo normale, che sa quello che ha fatto e che si sta difendendo dicendo che aveva problemi e che quel pomeriggio aveva bevuto e fumato. Lui non si è costituito, è scappato con l’aiuto del padre che sapeva anche lui fin dall’inizio perché gli ha lavato i pantaloni sporchi di sangue. Se mio figlio viene a casa con i pantaloni sporchi di sangue, di sicuro non penso sia caduto. Poi sicuramente è tornato a casa con il coltello”, conclude il ragazzo.