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Il Fondo monetario internazionale conferma la crescita dell’Italia nel 2024

| Redazione StudioNews |

Il Fondo monetario internazionale conferma la crescita dell’Italia nel 2024Roma, 22 ott. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha confermato al 3,2% la previsione di crescita economica mondiale di quest’anno, mentre ha limato di un decimo di punto percentuale quella per il 2025, sempre al più 3,2%. Per l’Italia l’istituzione di Washington ha confermato l’attesa di crescita economica di quest’anno allo 0,7%, mentre anche in questo caso ha limato di 0,1 punti percentuali – rispetto alle attese di tre mesi fa – la stima sull’espansione del prossimo anno, ora allo 0,8%. I dati sono contenuti nel World Economic Outlook, il rapporto semestrale che viene pubblicato in occasione delle assemblee autunnali a Washington.



Per l’eurozona il Fmi ha ritoccato al ribasso la stima di crescita di quest’anno allo 0,8% e ha tagliato di 0,3 punti percentuali quella sul 2025 all’1,2%. Cifre che riflettono le consistenti revisioni al ribasso effettuate sulla Germania: 0,2 punti percentuali su quest’anno, con cui la crescita si attesterebbe a zero, e ben 0,5 punti percentuali il prossimo con cui la crescita tedesca segnerebbe più 0,8%, secondo il Fmi. Per la Cina l’istituzione di Washington prevede un 4,8% di crescita del Pil quest’anno, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni aggiornate lo scorso luglio, e un 4,5% nel 2025, stima confermata.


Nell’editoriale del rapporto, il capo economista del Fmi, Pierre Olivier Gourinchas afferma che “la battaglia globale contro l’inflazione è quasi vinta”, mentre ora serve un cambio di passo per le politiche economiche e monetari sotto vari aspetti. Il tutto mentre vi sono una serie di rischi che ora dominano il panorama complessivo: quello di una escalation nei conflitti regionali, quello di una politica monetaria che resti restrittiva troppo a lungo e una possibile riemersione della volatilità nei mercati finanziari e sui mercati dei debiti pubblici. Inoltre un rallentamento più marcato del previsto dell’economia della Cina potrebbe pesare sulle prospettive economiche, aggiunge il Fmi.


Quest’anno l’Italia dovrebbe riuscire quasi a dimezzare il rapporto deficit-Pil, al 4,4% secondo le ultime previsioni del Fondo monetario internazionale, a fronte dell’8% registrato lo scorso anno. Ma nel 2025 l’incidenza del disavanzo dovrebbe marginalmente risalire al 4,5%, mentre successivamente dovrebbe mostrare una dinamica di riduzione fino a calare al 3,3% nel 2029, comunque al di sopra della soglia stabilita dal Patto di stabilità e di crescita (3%) anche nella ultima revisione. Sono le stime contenute nel World Economic Outlook, pubblicato dal Fmi in occasione delle assemblee primaverili. Guardando al debito pubblico, il Fmi pronostica una risalita al 136,9% del Pil quest’anno, dal 134,6% cui era calato nel 2023, e poi al 138,7% nel 2025. La dinamica di aumento dell’incidenza del debito proseguirebbe fino al 142,3% del Pil nel 2029.


Il Fmi puntualizza che nel formulare le sue previsioni era a conoscenza del Def 2024 e degli aggiornamenti ai dati ufficiali dall’Italia disponibili allo scorso 4 ottobre. Da segnalare che per la Francia il Fmi prevede un aumento del deficit-Pil al 5,5% quest’anno, dal 4,9% del 2023, e una stabilizzazione allo stesso livello anche nel prossimo anno, mentre nell’orizzonte 2029 si attende un ulteriore aumento al 5,8%. Guardando al debito-Pil dell’Esagono, il Fmi stima che dal 109,9% dello scorso anno salga al 112,3% nel 2024, al 115,3% nel 2025 e poi al 124,1% nell’orizzonte 2029. All’opposto per la Germania il Fmi stima un deficit-Pil in riduzione all’1,4% quest’anno, dal 2,4% del 2023, all’1,1% nel prossimo e un calo allo 0,5% all’orizzonte 2029. Il debito pubblico della Germania è stimato stabile al 62,7% del Pil quest’anno e poi in riduzione al 62,1% nel 2025 e al 57,8% nel nell’orizzonte 2029.