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Fmi, Giorgetti a Imfc: conflitti fonte incertezza per economia globale

| Redazione StudioNews |

Fmi, Giorgetti a Imfc: conflitti fonte incertezza per economia globaleWashington, 26 ott. (askanews) – “La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, il conflitto in spirale in Medio Oriente e le tensioni nel Mar Rosso sono una fonte importante di incertezza e rischi per l’economia globale. Gli sforzi multilaterali per garantire la pace globale sono più che mai necessari, al fine di garantire la stabilità economica e sociale e promuovere la prosperità”. Lo sottolinea il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel discorso all’Imfc, l’organo più rappresentativo del Fondo Monetario Internazionale, scritto anche a nome dei Paesi della ‘constituency al Fondo guidata dall’Italia (Albania, Greecia, Malta, Portogallo, e San Marino).



“L’economia globale – afferma Giorgetti – è stata notevolmente resiliente considerando gli shock avversi che si sono verificati negli ultimi anni. Il PIL mondiale continua a espandersi, sebbene con una diversità di performance e prospettive tra paesi e regioni. L’incertezza rimane elevata e lo spazio politico è limitato in un momento in cui volumi più elevati di investimenti pubblici sembrano giustificati. L’inflazione di base è scesa verso o addirittura al di sotto degli obiettivi delle banche centrali nella maggior parte dei paesi, ma l’inflazione di fondo rimane relativamente elevata e gli shock dell’offerta porterebbero a nuove riacutizzazioni”. Secondo il ministro dell’Economia “Le principali priorità politiche rimangono quelle di rilanciare la crescita economica, consolidare il calo dell’inflazione e garantire la stabilità finanziaria e la sostenibilità fiscale. I conflitti in corso e gli alti livelli di incertezza geopolitica hanno peggiorato le prospettive economiche globali. La guerra della Russia contro l’Ucraina e l’escalation dei conflitti in Medio Oriente sono ancora i principali ostacoli per l’economia globale. Inoltre, il potenziale di questi conflitti di estendersi oltre i confini attuali esacerba ulteriormente l’incertezza, influenzando le catene di fornitura globali e le dinamiche commerciali”.


“Molti paesi – afferma Giorgetti – sono alle prese con elevati rapporti di debito pubblico, che richiedono un equilibrio tra riduzione del debito, aumento degli investimenti e spesa sociale. Nel medio termine, i decisori politici dovrebbero migliorare la resilienza e aumentare la crescita potenziale attraverso investimenti e riforme strutturali ben definiti, concentrandosi su istruzione, mercato del lavoro e transizioni verdi e digitali, proteggendo al contempo i più vulnerabili e costruendo un futuro migliore per le generazioni future. In Europa, le debolezze strutturali, come la bassa crescita della produttività e l’invecchiamento della popolazione, continuano a influenzare le prospettive economiche, già influenzate dalle tensioni geopolitiche”. “Si prevede – afferma Giorgetti, sempre a n ome di tutta la constituency – che i paesi nella nostra circoscrizione continueranno a crescere, anche se a ritmi diversi. In media, l’inflazione è diminuita costantemente e le aspettative a lungo termine sono ancorate. I sistemi finanziari sono rimasti resilienti e in grado di finanziare le nostre economie anche durante gli shock degli anni precedenti, sostenuti dall’implementazione del quadro normativo post-crisi finanziaria globale e dai miglioramenti dei bilanci. In futuro, i paesi nella nostra circoscrizione rimangono impegnati nell’implementazione di riforme strutturali volte a rafforzare la stabilità macroeconomica e finanziaria. Nella fase attuale, le banche centrali continueranno a seguire un approccio basato sui dati per l’elaborazione delle politiche monetarie. Le politiche fiscali troveranno il giusto equilibrio tra il raggiungimento di legittime priorità politiche e la necessità di ridurre il rapporto debito/PIL, sostenendo al contempo gli investimenti pubblici e le riforme strutturali per aumentare la produttività, facilitare transizioni gemelle eque e rafforzare la resilienza economica e sociale”.