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Tra “carino” e “spaventoso”: Meriem Bennani in Fondazione Prada

| Redazione StudioNews |

Tra “carino” e “spaventoso”: Meriem Bennani in Fondazione PradaMilano, 31 ott. (askanews) – Un ambiente multisensoriale che combina una vasta installazione site-specific con un film d’artista, all’insegna di una ricerca che amplifica la realtà attraverso il ricorso a un immaginario fantastico, all’umorismo e alla commistione tra linguaggi tipici dei video di YouTube, della reality TV, dei documentari, dell’animazione e dell’estetica delle grandi produzioni. Fondazione Prada a Milano ospita la mostra “For My Best Family” dell’artista marocchina classe 1988 Meriem Bennani.



“La mostra – ha detto l’artista ad askanews – è composta di due pezzi: ‘Sole Crushing’ che è un’installazione musicale con 192 ciabatte infradito, e un film intitolato ‘For Aicha’. C’è un legame tra le opere che riguarda il modo in cui si può stare insieme e ciò che significa essere vivi oggi. Sono ovviamente temi molto vasti e non ho risposte, ma mi interessa creare delle sensazioni, che generano delle reazioni nel pubblico, che sono simili a quelle che si provano quando si sta in mezzo alla folla in una protesta o allo stadio o a un concerto, reazioni che nascono da un legame viscerale con gli altri”. “For My Best Family” è il progetto più ambizioso che Bennani abbia mai realizzato in termini di complessità, dimensioni delle opere e durata del processo creativo che ha richiesto più di due anni di lavoro, in dialogo con la visione della Fondazione, come ci ha confermato Chiara Costa, Head of Programs del museo. “Questo progetto – ci ha detto – penso si inserisca molto bene in quella che è la storia, anzi quasi la nascita, della Fondazione ormai 30 anni fa, cioè di supportare, aiutare gli artisti a realizzare dei progetti impossibili, li chiamiamo spesso utopici, cioè progetti che richiedono non solo da un punto di vista concettuale ma anche da un punto di vista produttivo un grande lavoro anche naturalmente di team”.


Elemento importante della narrazione della mostra è quello del confronto tra piani diversi, tra sensazioni diverse, che spesso generano reazioni inattese. “Trovo veramente interessante – ha aggiunto Costa – che questi piani di lettura passino attraverso il contrasto tra quello che è carino e sembra non essere problematico, e invece magari lo è, e quello che fa paura ma invece va magari approcciato con serenità per scoprire che ci sono anche elementi interessanti”. La mostra, che occupa i due livelli del Podium dello spazio milanese, è aperta al pubblico in Fondazione Prada fino al 24 febbraio 2025.