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Manovra, Conf.Regioni: bene no tetto spesa, accantonamento complesso

Manovra, Conf.Regioni: bene no tetto spesa, accantonamento complessoMilano, 5 nov. (askanews) – La manovra presentata dal Governo contiene diversi aspetti positivi, “è evidente però che ci sono dei punti di attenzione che Camera e Senato devono confrontare con le Regioni perché sono particolarmente importanti per la previsione di bilancio pluriennale che andiamo ad affrontare”. Lo ha detto il rappresentante della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e vicepresidente della Regione Lombardia, Marco Alparone, in audizione presso la sala del Mappamondo di Montecitorio di fronte alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato nell’ambito dell’esame della manovra economica.



“È ovvio che quello dell’accantonamento è un tema complesso”, legato al fabbisogno standard, ma “ci dobbiamo ricordare che diventa un accantanamento che viene fatto sul 20% del bilancio”, visto che il restante 80% è costituito da spesa sanitaria in crescita, “e questo mette a rischio le altre funzioni” e può portare “o a un amento della pressione fiscale o a una riduzione dei servizi” ha osservato Alparone. “È indubbio che l’introduzione del Piano strutturale di bilancio di medio termine”, cioè il documento previsto dalle nuove regole europee di riforma della governance, “con l’introduzione di un tetto di spesa medio al 1,5%, sul 2025 al 1,3%, cambia completamente quello che era il confronto con il Governo, che deve partire dalla presa d’atto di quel tetto di spesa” quindi è un dato “molto positivo il fatto che agli enti territoriali, alle Regioni, non è stato introdotto il tetto di spesa” ha aggiunto.


“Chi come me ha fatto il sindaco quando c’era il Patto di stabilità sa che cosa vuole dire avere un tetto di spesa. È indubbio che questa attenzione prevede comunque una modalità di partecipazione al contributo di finanza pubblica e sottilinea anche che la spesa corrente degli enti territoriali che non è coerente con gli obiettivi di finanza pubblica può essere rivista rispetto a ulteriori obblighi a carico dei medesimi enti” ha proseguito. “Questo lo dico perché non era scontato il mantenimento dell’eqilibrio di bilancio per gli enti territoriali, ed è indubbio che in questi anni noi abbiamo dimostrato che l’equlibrio di bilancio ci ha permesso non solo una riduzione del debito in termini percentuali, ma anche in termini quantitativi, e quindi è indubbiamente un riconoscimento alla buona amministrazione degli enti territoriali” ha ribadito.


“L’altro aspetto positivo che dobbiamo sottolineare, che era la prima richiesta delle Regioni, è il finanziamento del Fondo sanitario nazionale ed è indubbio che un incremento così significativo rispetto al quel tetto di spesa deve trovare da qualche parte una compensazione”. Quanto al Tpl, oggetto di “un incremento di 120 milioni sul 2025 che speriamo possa essere strutturale, è un altro elemento positivo” e anche la previsione di spesa sull’edilizia sanitaria e l’ammodernamento tecnolgico “ci permette di riprenderci” dal taglio precedente.