Roma, 3 apr. (askanews) – Il 14 aprile esce, per la prima volta in doppio vinile da collezione (180 gr, numerato) pubblicato da Ala Bianca, “Doppia Dose” degli Skiantos, primo doppio CD, pubblicato originariamente nel 1999, un lavoro che è un perfetto compendio dell’ironia e sberleffo d’autore, temi caratteristici della storica band che ha ideato il rock demenziale.
Il disco esce in occasione del compleanno di Freak Antoni, che cade il 16 aprile, e contiene un prezioso inedito, “Flippato per gli Skiantos” con la voce originale di Freak Antoni. “Flippato = stravolto, intontito. Noi di stravolti o intontiti ai nostri concerti ne incontravamo tanti… e se non lo erano, lo diventavano”, racconta Fabio Testoni.
“Da qui l’idea di Freak di dedicargli una canzone ad hoc, che poi realizzammo come esclusivo omaggio agli affiliati del FunCoolClub, atto di devozione e di benemerenza assoluta agli Skiantos. Ci sembrava giusto dopo tanti anni inserirla in questa ristampa su vinile di Doppia Dose, per ascoltare ancora una volta un inedito cantato dal nostro cantante preferito!”, aggiunge Dandy Bestia. Il doppio vinile contiene “Il solito trionfo” (Disco Uno), che rappresentava, allora, la nuova discografia Skiantos (con vari e prestigiosi ospiti) e “M’hai cotto il razzo” (Disco Due) che restituiva invece la storica formazione degli Skiantos ’77.
“Doppia dose” è stato il progetto discografico più ambizioso degli Skiantos: prefigurava una nuova stagione introspettiva (“Io Dentro”) e di denuncia sociale (“Nuovo Medioevo”), oltre alla solita ironia e leggerezza. Un progetto nel quale Freak e band credettero moltissimo e che a distanza di anni riesce ancora oggi a trasmettere la forza delle loro idee ed intuizioni. I tanti ospiti presenti (Gang, Johnson Righeira più Montefiori Cocktail, Jimmy Villotti, Datura, Angelo Branduardi, Patrizio Fariselli degli Area, Samuele Bersani, Lucio Dalla, Luca Carboni, Shel Shapiro, Banda Osiris e Vasco Rossi) si erano prestati ad un gioco di complicità più che di semplice partecipazione, esibendosi in diversi modi: alcuni facendo proprie le canzoni, altri proponendo una frase musicale, altri ancora scherzando o partecipando ad un bizzarro coro, il tutto in una sorta d’improvvisazione creativa giocata in totale sintonia con gli stessi Skiantos.
Gli Skiantos intervengono sul linguaggio delle parole e dei comportamenti, scelgono di essere banali, “stupidi”, allusivi, abusivi ed esagerati in contrapposizione alla retorica dei “buoni sentimenti” e alla prosopopea dei cantautori. Raccolgono segnali dal gergo giovanile per contaminare l’insopportabile modo del “buon senso”. Ad una presunta “poetica alta” da grande artista contrappongono una “poetica bassa” da artista sconnesso.