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Ue, Fitto: le mie posizioni in passato? Avevo un altro ruolo

| Redazione StudioNews |

Ue, Fitto: le mie posizioni in passato? Avevo un altro ruoloBruxelles, 12 nov. (askanews) – Il vicepresidente designato per la Coesione e le Riforme della prossima Commissione europea, Raffaele Fitto, si è difeso più volte, durante la sua audizione di conferma al Parlamento europeo, oggi a Bruxelles, dalle accuse di aver preso in passato, quando era eurodeputato per il gruppo dei Conservatori Ecr, posizioni considerate incompatibili con il ruolo che è chiamato ad assumere oggi.



In particolare, gli è stato rimproverato di aver sostenuto la posizione delle destre, secondo cui il ricorso alla procedura dell’Art.7 del Trattato Ue (contro i paesi che non rispettano i valori fondamentali dell’Unione) sarebbe un tentativo di rovesciare governi democraticamente eletti. “Ognuno di noi ha un percorso politico, e il dibattito su un tema in parlamento per un parlamentare europeo è una cosa, un ruolo istituzionale è un altro”, ha osservato Fitto. “So bene – ha aggiunto più tardi – che il mio ruolo è differenziato, e io faccio la differenza: essere parlamentare europeo vuol dire rappresentare una parte, essere ministro di un paese vuol dire avere un ruolo istituzionale e rappresentare il proprio Paese, perché si giura sulla Costituzione; essere commissario europeo vuol dire rappresentare l’Unione europea, la Commissione europea. E io sono qui per garantire questo impegno assoluto”, ha sottolineato, tra gli applausi.


A un deputato che gli chiedeva perché nelle sue risposte scritte avesse ricordato l’inizio del suo percorso politico nella Democrazia Cristiana, invece di parlare del suo attuale partito, Fratelli d’Italia, Fitto ha replicato: “Ho citato la DC che è stato il mio primo partito; poi ho avuto una lunga esperienza politica e avrei riempito molte pagine se avessi raccontato tutte le altre tappe. Ma sono qui anche perché il mio governo, guidato da Giorgia Meloni, mi ha proposto, e di questo sono onorato”. L’eurodeputata ungherese Klara Dobrev (S&D) gli ha chiesto se sosterrà l’azione Ue per la salvaguardia dello stato di diritto, in particolare nei riguardi dell’Ungheria di Viktor Orban, e ha domandato anche come si posizionerà quando, ha detto, “tra breve, anche la premier italiana Giorgia Meloni sarà nella stessa situazione” di Orban.


“Sugli auspici finali del suo intervento non mi pronuncio, diciamo, è meglio evitarlo”, ha risposto subito Fitto riguardo alla domanda su Meloni, tra gli applausi di una parte dell’aula. “Posso dire – ha continuato – che per quanto riguarda l’impegno a livello europeo, che qui non siamo in colloquio riservato: qui stiamo assumendo degli impegni che sono verificabili nei prossimi cinque anni. L’ho detto nel mio intervento iniziale e lo posso confermare: il mio ruolo sarà di assoluta indipendenza e di equidistanza con tutti i 27 Stati membri. Io so bene quello che comporta l’impegno di commissario europeo, conosco e ho letto bene gli articoli dei Trattati che lo riguardano. Conosco bene il codice di condotta sul quale i commissari si impegnano, e posso assicurare per quanto mi riguarda che la serietà a mantenere i miei impegni è assolutamente garantita”.


“Peraltro – ha ricordato ancora Fitto – la presidente eletta della Commissione, Ursula von der Leyen, ha dichiarato l’esigenza della collegialità delle decisioni della Commissione europea; io ufficialmente prendo atto di questo e dico che sono assolutamente d’accordo nell’interpretare questo messaggio della presidenza riguardo alla collegialità e alla condivisione delle scelte della Commissione”, ha assicurato.