Roma, 3 apr. (askanews) – “Non è la prima volta che riutilizziamo beni confiscati alle mafie. È una cosa utile perché in questo modo i comuni possono disporre di questi beni per attività sociali, ed è anche molto importante perché quando si sottrae un bene alle organizzazioni mafiose, riutilizzarlo dà il senso di una comunità che non distrugge semplicemente ricchezza, ma la recupera in modo legale”. Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, questa mattina in località Siponto, a Manfredonia, in occasione della restituzione alla comunità di “Villa Rossana”, in via Degli Eucalipti 23, immobile confiscato alla criminalità ora riconvertito in incubatore di politiche attive giovanili e promozione dell’imprenditorialità, grazie al progetto “Un’impresa per A.M.I.C.A.”, e al contributo di Arci Travel Stornara, Associazione Angeli, Enac Puglia e Comune di Manfredonia.
“Ho i capelli bianchi, mi sono occupato di antimafia per tutta la vita – ha affermato Emiliano – ma mafiosi di successo non ne ho mai conosciuti. La prima speranza è che chi ha commesso degli errori in passato si renda conto della stupidità della sua scelta. La lotta alla mafia e alla criminalità ha tra i suoi strumenti la confisca dei beni. E l’antimafia sociale si sviluppa se la si fa insieme. Noi riusciamo ad utilizzare questi beni creando ricchezza, solidarietà e coesione sociale. Oggi è un meccanismo ben rodato. Ce l’abbiamo messa tutta, siamo stati tutti bravi e mi fa piacere che le giovani generazioni stiano coltivando la cultura dell’antimafia che passa anche dal riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità”.