Roma, 4 apr. (askanews) – Il prezzo degli affitti in Italia ha registrato un incremento del 7% nel corso del primo trimestre dell’anno. Questo aumento porta il metro quadrato a 12,2 euro mensili, secondo l’ultimo report pubblicato da idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia. Considerando la variazione annuale, i prezzi sono aumentati dell’8,4% negli ultimi dodici mesi.
Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “Nel primo trimestre di quest’anno lo stock residenziale in affitto in Italia è calato del 28,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, esasperando la cronica carenza di prodotto iniziata dalla seconda metà del 2021. Tutto questo mentre i continui rialzi dei tassi d’interesse e dell’inflazione hanno reso più difficoltoso l’acquisto della casa sovralimentando la domanda nel settore della locazione finendo per accentuare la crescita dei canoni a livello nazionale”. 68 capoluoghi italiani registrano prezzi di affitto più alti rispetto a un anno fa. Ad eccezione di Catania (-2,2%) e Venezia (-4,1%), aumenti in tutti i principali mercati, dalle variazioni deboli di Roma (0,2%) e Napoli (2,2%), a crescere con Milano (3,9%), Palermo (5,1%) e Torino (6,6%) fino ai rimbalzi superiori alla media del sette per cento, registrata in Italia nei mesi invernali, di Bologna (7,8%) e Firenze (10,8%). Oltre a Firenze incrementi di oltre il dieci per cento per Pesaro (17,1%), Catanzaro (16,7%), Ravenna (15,8%), Vibo Valentia (13,4%) e Modena (12,2%). Dall’altro lato, le diminuzioni maggiori si sono registrate a Bolzano (-7,2%), Campobasso (-6,5%) e Caserta (-6,1%).
Milano è la città più costosa per affittare una casa, con 21,8 euro/m2, seguita da Firenze (18,5 euro/m2) e Bologna (17 euro/m2). Venezia è al quarto posto (16,9 euro/m2), Roma al quinto (14,1 euro/m2), Napoli (12,3 euro/m2) al nono. Nella parte inferiore del ranking troviamo Caltanissetta (4,8 euro/m2), Vibo Valentia e Reggio Calabria (entrambe 5 euro/m2). In provincia la tendenza rialzista tocca l’80% delle aree, con una forte volatilità dei valori, specialmente nei territori a forte propensione all’affitto breve per turismo o per lavoro. Così si spiegano le variazioni a rialzo di Lucca (35,2%) e Massa Carrara (29,2%), che guidano gli incrementi a doppia cifra di ben 14 aree dove l’offerta esigua gonfia le richieste dei proprietari.
All’opposto, Rimini (-29,6%) e Bolzano (-23,2%) guidano i ribassi di 22 province e legano le loro variazioni anomale all’oscillazione del prodotto turistico. Secondo il report, Lucca diventa la provincia con gli affitti più cari d’Italia, con i suoi 28,2 euro di richiesta mensile, davanti a Belluno (28 euro/m²) e Ravenna (26,9 euro/m²). Prezzi sopra alla media italiana per altre 15 province comprese tra i 21,3 euro al metro quadro di Grosseto e i 13,1 di Roma. All’opposto, le aree provinciali più economiche per l’affitto risultano essere Caltanissetta (5,1 euro/m2) e Avellino (5,2 euro/m²), quindi Alessandria, Benevento e Biella (5,5 euro/m² nei tre capoluoghi).
Il trend positivo delle quotazioni immobiliari investe quasi tutte le regioni italiane, fatta eccezione del Molise e Trentino-Alto Adige, dove i prezzi delle locazioni sono calati rispettivamente del 6,1% e del 3,6% nell’ultimo trimestre. I maggiori aumenti interessano Valle d’Aosta (18,2%), Toscana (18,1%) e Calabria (10,6%). A seguire, Emilia-Romagna (8,1%) e Veneto (7,6%) sono le altre regioni con variazioni superiori alla media del periodo. La Valle d’Aosta (17,5 euro/m²) è la regione con i canoni medi più elevati d’Italia, seguita da Toscana (16,4 euro/m2) (e) Lombardia (16,2 euro/m2). Valori superiori alla media nazionale anche per Emilia-Romagna (15,1 euro/m2), Trentino-Alto Adige (14,6 euro/m²) e Lazio (12,4 euro/m²). Tutte le altre regioni si attestano su prezzi inferiori alla media nazionale di 12,2 euro mensili, dagli 11,1 euro della Liguria, alle più convenienti Umbria (6,7 euro/m²) e Molise (6,1 euro euro/m²).