Migliaia in piazza a Roma per i diritti delle persone sorde
Migliaia in piazza a Roma per i diritti delle persone sordeRoma, 27 nov. (askanews) – Migliaia di persone sorde, provenienti da ogni parte d’Italia, hanno riempito Piazza Santi Apostoli a Roma per chiedere al Governo interventi concreti contro la discriminazione e a favore di una maggiore inclusione e accessibilità. Organizzata dall’Ente Nazionale Sordi (ENS), la manifestazione ha visto il presidente dell’ENS, Angelo Raffaele Cagnazzo, lanciare un forte messaggio: “Noi persone sorde vogliamo essere visibili, ma restiamo ancora invisibili alle istituzioni”.
“Ho detto al ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che il vero sordo è il Governo”, ha dichiarato Cagnazzo dal palco, sottolineando la necessità di creare un tavolo tecnico operativo trasversale che coinvolga l’ENS e altre associazioni per affrontare le molteplici problematiche ancora irrisolte. “Questa piazza rappresenta la determinazione della comunità sorda a non rimanere inascoltata. Oggi chiediamo al Governo non solo di ascoltarci, ma di agire con interventi concreti e immediati. Le nostre richieste non sono straordinarie, chiediamo venga attuato l’art. 3 della Costituzione: vogliamo pari diritti, accessibilità e inclusione in ogni ambito della vita quotidiana. È inaccettabile che nel 2024 le persone sorde siano ancora escluse dal lavoro, dalla cittadinanza, dalla mobilità e dalla piena partecipazione alla società civile. Il riconoscimento della LIS, sancito dalla legge del 2021, è solo un punto di partenza: serve un impegno serio per garantire che le persone sorde siano cittadini di serie A, come tutti gli altri. Ci aspettiamo risposte precise e concrete a partire da oggi stesso”, ha aggiunto Gino Salvatori, Segretario Nazionale dell’Ente.
Tra le richieste principali avanzate durante la manifestazione: – Trasporti e Patenti Speciali: l’ENS ha chiesto al Ministero dei Trasporti di eliminare le limitazioni che impediscono alle persone sorde di ottenere patenti per guidare mezzi pesanti, attualmente riservate a chi ha residui uditivi. “Negli altri Paesi europei è già possibile – spiega Cagnazzo – perché possiamo sopperire con la nostra grande capacità visiva. Si possono predisporre soluzioni come segnalazioni luminose. Inclusione significa anche permetterci di essere conducenti di mezzi pesanti”. – Lavoro e Collocamento Obbligatorio: La comunità sorda chiede un intervento sulla legge 68/1999, affinché sia riservata una quota dell’1% per il collocamento obbligatorio delle persone sorde. “Tanti datori di lavoro preferiscono assumere persone senza difficoltà comunicative, temendo di dover sostenere i costi di un interprete – denuncia Cagnazzo – e questo porta a un’alta disoccupazione tra le persone sorde. Le altre associazioni godono del 7% di quote riservate e non vogliono rinunciare all’1% per noi. È una disparità inaccettabile”. – Cittadinanza e Permessi di Soggiorno: Un’altra richiesta chiave è rivolta al Ministero dell’Interno: eliminare i test scritti in lingua italiana per il rilascio della cittadinanza o dei permessi di soggiorno a persone sorde straniere. “Molti non possono superare questi esami perché non sono adeguati alle loro competenze linguistiche. Bisogna permettere di sostenere i test in LIS. Non serve una nuova legge, basta cambiare le disposizioni”. – Salute e Livelli Essenziali di Assistenza (LEA): L’ENS ha chiesto un aggiornamento del nomenclatore previsto dai LEA, attualmente basato su sussidi obsoleti, e una standardizzazione su tutto il territorio nazionale. “Il fine ultimo è garantire la comunicazione, ma i LEA sono datati e non rispondono alle esigenze reali delle persone sorde”. – Formazione e Interpreti LIS: Il presidente dell’ENS ha chiesto un riadeguamento delle norme sulla formazione degli interpreti LIS, permettendo anche a enti privati di erogare i corsi. “L’università non sempre riesce a garantire la specificità e la qualità necessaria per formare interpreti adeguati. Chiediamo che l’ENS possa tornare a organizzare questi corsi. È fondamentale per garantire un servizio di interpretariato qualificato”. – Incontro con il Ministro per le Disabilità: durante la manifestazione, il ministro Alessandra Locatelli ha convocato una delegazione dell’ENS per un incontro. “Pretendiamo la presenza di referenti di tutti i ministeri interessati – ha sottolineato Cagnazzo – perché le nostre istanze riguardano trasversalmente trasporti, lavoro, salute, istruzione e altri ambiti”. Sebbene la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non fosse presente, è stata formalizzata – riferisce ai manifestanti il Presidente di ENS – una delega al ministro Locatelli per affrontare le richieste della comunità. – Inclusione Sociale e Parità di Diritti: Cagnazzo ha concluso il suo intervento con un appello: “Noi vogliamo essere cittadini di serie A. Oggi siamo cittadini di serie C. Chiediamo di essere inclusi nella vita sociale, civile e politica come tutti. La nostra battaglia è per la dignità e per il rispetto dei diritti fondamentali”.
Sul palco si sono alternati rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione. Tra questi, Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico: “La società non può ignorare i diritti di tutti. L’articolo 3 della Costituzione ci impone di rimuovere gli ostacoli. Abbiamo presentato emendamenti per aumentare l’indennità di comunicazione”. Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia, ha ribadito l’impegno del suo partito: “La legge sul riconoscimento della LIS è stata una conquista. Adesso lavoreremo per cambiare le norme sull’accesso al lavoro per le persone sorde”. Sostegno anche da Davide Faraone (Italia Viva) e Gianmauro Dell’Olio (Movimento 5 Stelle). “L’ENS continuerà a battersi per garantire pari diritti alle persone sorde, coinvolgendo tutte le forze politiche e le istituzioni”, ha concluso Cagnazzo.