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Esa: pronta al lancio Proba-3, creerà eclissi di Sole artificiali

Esa: pronta al lancio Proba-3, creerà eclissi di Sole artificialiRoma, 2 dic. (askanews) – La missione di volo in formazione dell’Agenzia spaziale europea per realizzare eclissi di Sole artificiali è pronta per il decollo. Il lancio di Proba-3 è previsto su un razzo PSLV-XL dal Satish Dhawan Space Centre di Sriharikota, India, mercoledì 4 dicembre alle 11.38 ora italiana. La separazione dei satelliti è prevista circa 18 minuti dopo il decollo, mentre la prima acquisizione del segnale da parte del team di controllo di volo presso lo stabilimento ESEC dell’Esa a Redu, in Belgio, è prevista circa un quarto d’ora dopo.



Proba-3 – missione a cui l’Italia partecipa anche attraverso l’Istituto nazionale di astrofisica-Inaf (finanziato tramite la partecipazione dell’Asi al programma Esa di “Supporto Tecnologico”), Leonardo e Aviotec – è costituita da due veicoli spaziali lanciati contemporaneamente che, in orbita, si separeranno per iniziare a volare in formazione con una precisione millimetrica. La coppia si allineerà precisamente con il Sole a 150 metri di distanza, in modo che uno proietti un’ombra controllata con precisione sull’altro. Bloccando il disco infuocato del Sole, la sonda spaziale ‘Occulter’ di Proba-3 imiterà un’eclissi solare totale terrestre, per aprire la vista della debole atmosfera circostante del Sole, o ‘corona’, che è un milione di volte più debole della sua stella madre. La seconda sonda spaziale ‘Coronagraph’ di Proba-3 ospita lo strumento ottico che osserverà la corona solare. Sulla Terra, le eclissi solari totali si verificano in media solo ogni 18 mesi e durano solo pochi minuti. Proba-3 – spiega l’Esa – sarà in grado di creare eclissi solari su richiesta, osservando più vicino al bordo del Sole rispetto a qualsiasi altro strumento precedente basato sulla Terra o nello spazio per un massimo di sei ore durante ogni orbita di circa 19 ore intorno alla Terra.


Proba-3 eseguirà anche esperimenti di volo in formazione generale, tra cui rendezvous, ridimensionamento della distanza tra la coppia e ritargettizzazione congiunta. L’obiettivo è raggiungere prestazioni equivalenti a un singolo veicolo spaziale virtuale di circa 150 metri di diametro, dimostrando un nuovo metodo di gestione delle missioni nello spazio, in cui gli strumenti possono essere condivisi tra più piattaforme. Il lanciatore indiano PSLV-XL a quattro stadi è stato scelto per le sue elevate prestazioni, abbinate a un prezzo adeguato per una missione dimostrativa tecnologica con un budget limitato. Si tratta della prima volta che una missione Esa utilizza un lanciatore ISRO (Organizzazione Indiana per la Ricerca Spaziale) dai tempi della missione di osservazione della Terra Proba-1 del 2001.


(CREDIT: ESA-P. Carril)