CCCP 1987: incuria e abbandono dopo sfratto. Sabato in piazza per riaccendere il Faro
CCCP 1987: incuria e abbandono dopo sfratto. Sabato in piazza per riaccendere il FaroRoma, 6 dic. (askanews) – Esattamente un anno fa, a Roma, finiva un sogno durato 18 anni: il Circolo Il Faro chiudeva. Nonostante più di 3mila firme raccolte, l’appoggio del territorio, del Comune e dei Municipi 11 e 12, l’appello di numerose personalità dello sport, della cultura e dello spettacolo, la Croce Rossa decideva che un luogo di aggregazione e socialità, in cui si insegnasse calcio in maniera seria, inclusiva, educativa, accessibile economicamente, dove tante e importanti iniziative e progetti di calcio sociale si erano realizzati, poteva anche chiudere. “Sarebbe ‘veramente una sconfitta’, scrivevamo allora, ‘se il Faro diventasse l’ennesimo campo della nostra città regalato all’abbandono e all’incuria’. È esattamente quello che sta succedendo”, si legge in un comunicato dove l’associazione ASD CCCP 1987 dà appuntamento per sabato 7 dicembre a “tutte le persone che hanno vissuto con noi questa meravigliosa esperienza e che l’hanno sostenuta, a cominciare dalle ‘nostre’ famiglie fino al presidente del Municipio 12 Elio Tomassetti, che grideranno con noi, domani alle ore 11, #riaccendete Il Faro!”.
Il Circolo Il Faro oggi “ospita solo erbacce, sporcizia, qualche poveraccio in cerca di un tetto per la notte e qualche ragazzo che scavalca per tirare due calci a un pallone… Abbandono e incuria. Neanche ai ragazzi di Fondazione Villa Maraini (storica struttura che si occupa di dipendenze che da anni si occupa di dipendenze, che ha sede nella stessa area del circolo), diventata peraltro parte integrante della Croce Rossa, è più concesso di utilizzarlo”. “Noi però – concludono – continuiamo a non arrenderci e a ribadire che la città e il quartiere hanno un disperato bisogno di luoghi di aggregazione, sport sano e di qualità, cultura, inclusione e socialità alla portata di tutti. E che farli chiudere e lasciarli morire è semplicemente una vergogna. E che Il Faro va restituito, come hanno promesso i suoi padroni, alla sua ‘vocazione sportiva e sociale’”.