Arriva progetto Novarancia: innovazione per rispondere a sfide
Arriva progetto Novarancia: innovazione per rispondere a sfideRoma, 9 dic. (askanews) – Tecnologia e innovazione per rispondere alle sfide che si presentano davanti ai produttori di arancia rossa di Sicilia Igp. Ad Acireale sono stati illustrati venerdì scorso i risultati e gli obiettivi del progetto Novarancia, misura 16.1, su Tecnologie Innovative e Agrumicoltura Sostenibile. I partner del progetto sono il Crea, il Parco Scientifico e Tecnologico, Piante Faro, AgroBioteh, il Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP, il Consorzio Euroagrumi e le aziende agricole Oliveri Lucio, capofila del progetto, Di Lella Carmine, Giovanni Crispi e Eredi Motta.
Il progetto Novarancia analizza gli aspetti di natura genetica, fitosanitaria e agronomica. Le innovazioni che Novarancia ha iniziato a valutare con i vivaisti e i produttori sono tre. Una di natura genetica riguarda l’uso della tecnologia di sequenziamento ad alta processività (Ngs), per l’identificazione genetica (univoca) della pianta capostipite e quindi del materiale di moltiplicazione, e per la tracciabilità dei prodotti derivati. L’altra fitosanitaria con l’utilizzo dell’analisi bioinformatica degli Rna virali e viroidali, per l’accertamento fitosanitario globale delle piante capostipite per l’identificazione di infezioni da patogeni noti e di eventuali altri ancora ignoti e asintomatici su alcuni ospiti. Infine, la terza, agronomica, include la validazione di tecniche vivaistiche e pratiche colturali, efficienti e sostenibili, per la produzione in vivaio e la messa a dimora di piante molto giovani, a rapida crescita ed entrata in produzione anticipata, nonché varie metodologie di monitoraggio e governo dell’agrume.
Innovare è infatti l’unica risposta possibile alle sfide che si trovano oggi di fronte i produttori di Arancia Rossa di Sicilia IGP, ha sottolineato il presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP, Gerardo Diana, nel corso del convegno. “Dobbiamo innovare rapidamente perché le imprese ce lo chiedono e ce lo chiedono i confezionatori e il mercato. Perché i nostri associati hanno bisogno di una ricerca sempre più veloce per affrontare le nuove sfide”, ha detto Diana. Tra le sfide principali “quelle ambientali, lo abbiamo visto quest’anno quando in molti hanno dovuto sacrificare le piante più vecchie a favore delle piante più giovani con varietà sempre più apprezzate dai consumatori. E poi c’è da affrontare la sfida delle nuove malattie. E questo proposito chiediamo un aiuto agli enti competenti, perché si facciano maggiori controlli sullo stato fitosanitario delle piante”. Controlli che, invece, avvengono “su quanto viene venduto. In un anno ne sono stati 55mila dall’Icqrf mentre su tre verifiche sul biologico da parte dei Carabinieri della Tutela Agroalimentare, 2 risultano non conformi”. Va meglio, invece, per “Dop e Igp dove le sanzioni sono molte meno anche se dobbiamo fare di più sull’origine del prodotto come lavorare sul Dna delle piante per garantire il rispetto di quanto previsto dal disciplinare”.