Assegnati in Confagri premi Jean Giono per gestione foreste
Assegnati in Confagri premi Jean Giono per gestione foresteRoma, 9 dic. (askanews) – Palazzo della Valle a Roma ha ospitato la cerimonia conclusiva del “Premio Jean Giono 2024: l’uomo che piantava gli alberi”, organizzata da Fondazione AlberItalia ETS e dall’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel settore primario (Veneto Agricoltura).
Il premio, giunto alla sesta edizione, si ispira alla storia di Elzéard Bouffier, protagonista del romanzo “L’Uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono (1895 – 1970). Uno schivo antieroe, Bouffier, che negli anni oscuri della guerra compie una silenziosa quanto straordinaria opera di rimboschimento delle pendici di un’arida vallata della Francia meridionale. Per questa ragione, ogni anno il Premio viene riconosciuto ad amministratori, imprenditori, tecnici e volontari o associazioni che si siano contraddistinti in Italia o all’estero per la promozione, per la realizzazione e per la gestione di impianti di vegetazione legnosa (alberi e arbusti), per la diffusione della cultura forestale produttiva e naturalistico-ambientale, e per la gestione sostenibile delle foreste.
Come ha ricordato Roberto Fiorentin, dell’Agenzia Veneta per l’innovazione nel settore primario, il Premio Jean Giono era stato ideato da Veneto Agricoltura a seguito della “Carta di Sandrigo” del 2017, il documento programmatico rivolto a potenziare la presenza forestale nella pianura veneta. Col passare del tempo, e soprattutto con l’apporto e l’esperienza di AlberItalia, il Premio ha assunto oggi una dimensione nazionale e internazionale. La cerimonia è stata aperta da Enrico Allasia, presidente della Federazione Nazionale di Prodotto delle Risorse Boschive di Confagricoltura, seguito da Marco Marchetti, presidente della Fondazione AlberItalia, e di Federico Correale, dirigente dell’Agenzia Veneta per l’innovazione nel settore primario, che hanno posto l’accento sulla attività dei rispettivi sodalizi e sulle numerose convergenze e collaborazioni attuate negli ultimi anni. Andrea Piotti, ricercatore CNR-IBBR e componente del Comitato Scientifico AlberItalia, col suo intervento “Ma ho veramente piantato un albero autoctono?” ha proposto una riflessione sul tema delle piante autoctone e alloctone alla luce dei più recenti studi di genetica forestale.
Le candidature al premio pervenute quest’anno sono state 52, da tutta Italia. La Commissione di valutazione, composta dagli stessi Fiorentin e Piotti, oltre che da Solaria Anzilotti, collaboratrice di AlberItalia in attività di ricerca e progettazione, ha evidenziato l’alto livello dei lavori e ha dovuto riflettere lungamente per giungere alle conclusioni. Tanto che, come ha più volte sottolineato durante la premiazione Sergio Gallo, direttore della Fondazione AlberItalia, per ciascuna delle categorie premiate la Commissione ha inteso assegnare delle menzioni speciali. A ciascuno dei vincitori delle 4 categorie saranno consegnate 250 piante, tra alberi e arbusti, prodotte dal Centro biodiversità vegetale e fuori foresta di Veneto Agricoltura. A tutti i vincitori e ai destinatari delle menzioni speciali sono stati anche consegnati l’attestato e una copia del volume “Foreste e società – Piccolo dizionario di gestione forestale sostenibile”, realizzato dalla Compagnia delle Foreste di Arezzo con il sostegno di AlberItalia.