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Xylella, Pentassuglia: servono fondi e solidarietà Regioni

Xylella, Pentassuglia: servono fondi e solidarietà RegioniRoma, 10 dic. (askanews) – Risorse per pagare i danni subiti dagli agricoltori dal 2020 in poi, semplificazione del quadro di azione con bandi più semplici e veloci, una grande solidarietà tra le regioni e un piano decennale che serva a mettere in campo le buone pratiche per recuperare del territorio pugliese. E’ quanto ha chiesto Donato Pentassuglia, assessore all’Agricoltura, Risorse Idriche, Tutela delle Acque e Autorità idraulica della Regione Puglia in audizione davanti alla Commissione agricoltura della Camera per fare il punto sulla questione Xylella Fastidiosa. “Chiedo grande collaborazione e interazione istituzionale per fare ritornare produttivo questo territorio: il danno è stato enorme”.



“Le risorse – ha spiegato – servono per pagare i danni e per rimettere in pista una economia sana: essere lasciati soli non è bello”. Pentassuglia ha ricordato che ad oggi “non ci sono evidenze scientifica su una soluzione del problema” della Xylella Fastidiosa, “che impatta a 360 gradi sul territorio, dalla pianta alle comunità. La fitopatia – ha detto – continua a camminare, seppure più lentamente: abbiamo scoperto un focolaio a Triggiano, a ridosso del comune di Bari, di una specie diversa, la Xylella Fastidiosa Fastidiosa che ha toccato anche il mandorlo, e poi a Sant’Eramo ne abbiamo scoperta un’altra, la Xylella Multiplex”. Per quanto riguarda la mutazione della Xylella Fastidiosa, è “oggetto di valutazione da parte della comunità scientifica: l’abbiamo scoperta qualche mese fa. Sul primo insetto vettore sappiamo tutto, ora stiamo facendo un lavoro puntuale rispetto al tema che a distanza di 25 km c’è una specie diversa”.


Ricordando di avere chiesto più volte “di rivedere la strategia messa a disposizione del Masaf e il decreto Centinaio perché serve una trasversalità di approccio”, Pentassuglia ha sottolineato che anche la filiera dei controlli “ha bisogno di maggiore consistenza”. Fondamentale, nell’ottica di tuttela sia dell’economia regionale sia del paesaggio, il recupero dei territori: un percorso “che va foraggiato con risorse vere, risorse attuali: noi abbiamo implementato 2 volte i famosi 40 milioni del decreto Centinaio – ha ricordato – siamo arrivati prima a 60 milioni e poi a 80 milioni. Di questi, 59 li abbiamo già messi a disposizione e stiamo lavorando le pratiche non appena arrivano. Il resto è tutto in lavoraione sapendo che c’è un ritardo quando le aziende devono fare le varianti, per questo – ha sottolineato – il tema delle risorse è importante ma si deve semplificare il quadro di azione e quindi servono bandi più semplici e veloci”. Pentassuglia ha anche ricordato che oggi esistono 4 varietà di piante più resistenti “che hanno sorpassato quanto contenuto nel decreto Centinaio e con cui si possono diversificare le colture. Proviamo – ha detto – a cambiare la storia di questo disastro che sfigura mezza regione”. Sulla questione delle risorse, il punto è che con il decreto Centinaio sono stati rifusi i danni fino al 2019, ma non c’è copertura finanziaria per rifondere i danni per gli anni successivi: “ci sono stati emendamenti e mozioni ma la partita con il governo è ancora aperta e in una discussione molto serrata”.


Attualmente, il danno stimato solo per le 3 province maggiormente colpite, esclusa la zona di Bari, ammmonta a circa 1,5 miliardi “solo per fare i reimpianti, che sono fondamentali perché dove la fitopatia non si eradica corre molto più velocemente”. L’assessore pugliese ha anche detto di avvere avuto una serie di incontri con il sottosegretario al Masaf La Pietra sul programma che ha elaborato la Regione “per una idea di ricostruione che mi auguro – ha aggiunto – venga attenzionato dal governo italiano e supportato”. Poi, un appello alle Regioni: “come Puglia abbiamo fatto tanta solidarietà – ha sottolineato – e qui serve una grande solidarietà tra le regioni e un piano pluriennale, decennale che serva a mettere in campo le buone pratiche per recuperare l’attività di un territorio”. Sotto la lente di ingrandimento anche la questione del fotovoltaico: “con il decreto del Governo sul fotovoltaico e con le nostre decisioni noi andiamo avanti cercando di sbarrare la strada a chi cerca terreno per fare il business del fotovoltaico. Noi – ha detto Pentassuglia – abbiamo bisogno di terreno agricolo e su questo non si farà un passo indietro. Puntiamo a produrre Igp e Dop che facciano grande l’economia del nostro paese”.


Pentassuglia ha anche fatto riferimento al sistema vivaistico pugliese che “oggi con il Crea, il Cnr e l’università ha piante resistenti. Noi certifichiamo la produzione anche per tranquillizzare le regioni che prendono le barbatelle: lavorare con i vivai pugliesi significa avere la certezza che le piante sono tracciate e certificate e non c’è alcun problema”. “Semplifichiamo i bandi per fare arrivare prima le risorse – ha concluso Pentassuglia – il 14 gennaio scadono i termini massimi per le prime aziende a cui è stata concessa la misura e se entro 10 giorni non mi avranno dato riscontro di quanto fatto io farò scorrere la graduatoria al secondo, perché le pratiche rimaste sono solo 34. Ciascuno deve fare la propria parte e con il nuovo anno farò partire anche i controlli perché chi ha avuto i soldi per fare i reimpianti deve fare i reimpianti”.