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Cia riunisce la filiera della canapa: stop a norma in Dl Sicurezza

Cia riunisce la filiera della canapa: stop a norma in Dl SicurezzaRoma, 11 dic. (askanews) – Salvare la canapa italiana. È con questo obiettivo che la filiera si è riunita nella sede di Cia-Agricoltori Italiani per chiedere al Governo ancora una volta di eliminare la norma del Ddl Sicurezza che rischia di distruggere uno dei segmenti di eccellenza del Made in Italy agroindustriale per ragioni esclusivamente ideologiche.



Tutti insieme, protagonisti ed esperti del settore, radunati a Roma all’Auditorium Giuseppe Avolio, hanno chiesto un cambio di passo al governo contro un provvedimento ritenuto totalmente ingiusto. Vietare infatti la coltivazione, la lavorazione e la vendita delle infiorescenze della canapa e dei suoi derivati, come propone l’articolo 18 del disegno di legge attualmente in discussione al Senato, equivale a cancellare in un colpo solo l’intero comparto, che già oggi vale 500 milioni di fatturato annuo e conta oltre 15 mila posti di lavoro. Rendendo così illegale una filiera ad alto valore aggiunto e a trazione giovanile, ma soprattutto dall’enorme potenziale produttivo e di investimento tra cosmesi, erboristeria, bioedilizia, florovivaismo, tessile, alimentare, tutti impieghi ampiamente riconosciuti dalla normativa Ue e che potrebbero generare, entro il 2030, fino a 10 miliardi di euro. “È inaccettabile mettere a rischio una filiera a causa di pregiudizi – ha detto il presidente di Cia, Cristiano Fini – Per questo oggi lanciamo un nuovo appello alle istituzioni, affinché si torni indietro sul Ddl Sicurezza e si apra subito, invece, un confronto approfondito con gli operatori per garantire al settore della canapa industriale un quadro normativo chiaro ed equo, partendo dalla convocazione del Tavolo di filiera presso il Ministero dell’Agricoltura. Lavoriamo insieme per valorizzare, e non affossare, un comparto in piena crescita che non ha nulla a che fare con il mercato delle sostanze stupefacenti”.


Anzi, ha aggiunto il presidente dei Florovivaisti Italiani di Cia, Aldo Alberto, “la canapa rappresenta un’occasione unica per i territori, dal punto di vista economico e ambientale. Contribuisce a ridurre il consumo di suolo, diserbare i terreni e bonificarli dai metalli, oltre a essere una produzione molto versatile. Dalla pasta alla farina senza glutine, fino all’olio ricco di Omega 3 e dalle spiccate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. E poi c’è la realizzazione di tessuti green e resistenti perfetti per maglie e borse come per sacchi e tappeti, ma anche di mattoni ecologici utili nella bioedilizia, senza dimenticare gli utilizzi per creme, tinte e persino detersivi. Un patrimonio da rilanciare, non da gettare via”.