Valente (ASI), l’Italia è una potenza spaziale a tutti gli effetti
Valente (ASI), l’Italia è una potenza spaziale a tutti gli effettiRoma, 16 dic. (askanews) – “Oggi ricordiamo i 60 anni del lancio del San Marco 1 costruito e lanciato da un team di italiani e questo ha fatto dell’Italia il terzo Paese al mondo a lanciare un satellite nello spazio dopo Stati Uniti e Russia. I 60 anni rappresentano l’ingresso ufficiale dell’Italia nello spazio, reso possibile dalla lungimiranza del prof. Broglio che è stato in grado di costruire una scuola che ancora oggi ha i propri allievi. Da allora il sistema italiano dello spazio è cresciuto, si è consolidato e oggi l’Italia è in grado di coprire tutti i domini che sono importanti: dall’osservazione della terra all’esplorazione umana e robotica, alle telecomunicazioni, alla navigazione, l’accesso allo spazio e tutto ciò che riguarda lo studio per l’acquisizione di nuove conoscenze scientifiche. E questo grazie a un ecosistema integrato che vede università, enti di ricerca e imprese – grandi, piccole, medie e startup – in grado di collaborare insieme. La via italiana allo spazio c’è, è tangibile e ci viene riconosciuta a livello internazionale. L’Italia è una potenza spaziale a tutti gli effetti”. Lo ha detto il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Teodoro Valente aprendo l’evento “60 Anni dell’Italia nello Spazio: dal lancio del Satellite San Marco alla corsa alla Luna e a Marte”, organizzato dall’ASI a Roma per celebrare la quarta Giornata Nazionale dello Spazio.
In ambito nazionale Valente ha ricordato programmi di punta ad esempio nella difesa planetaria con il telescopio FlyEye o il primo programma demo sull’orbiting services, il programma Iride nel campo dell’osservazione della Terra. In ambito europeo, l’Italia che “è sostanzialmente il secondo contributore” Esa, è impegnata nei moduli per la stazione spaziale cislunare Gateway, nel programma di telecomunicazioni Moonlight, nella missione ExoMars. “Tutto quello che noi facciamo, lo facciamo per migliorare la qualità della vita dei cittadini sia nel contesto europeo che in quello internazionale, con due parole chiave: la sicurezza e la sostenibilità” ha detto Valente ricordando il contributo dello spazio alla gestione delle emergenze, al monitoraggio ambientale, all’agricoltura, alle telecomunicazioni, “con un occhio attento alle nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale e il quantum computing”. “Con l’impegno da parte nostra – ha aggiunto – di operare per un uso pacifico dello spazio che non vuol dire non tenere in considerazione che lo spazio ha caratteristiche duali che non sono più trascurabili”. A questo proposito Valente ha ricordato che “dal 2026 l’Italia coordinerà i lavori del Copuos, l’organismo delle Nazioni Unite destinato a individuare linee guida e azioni operative per un uso pacifico dello spazio”.
Infine, il presidente dell’Asi ha evidenziato il ruolo importante che avrà la base dell’Agenzia a Malindi in Kenya che “rappresenterà un hub nel continente africano per il Piano Mattei per l’Africa”.