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Sport e inclusione per le persone con disabilità intellettiva e autismo

Sport e inclusione per le persone con disabilità intellettiva e autismoRoma, 17 dic. (askanews) – Tra gli impegni stabiliti a conclusione del G7 sulla disabilità, con la Carta di Solfagnano, si riconosce lo sport come strumento essenziale di partecipazione e inclusione sociale. Facendo proprio questo principio, la Fondazione Santa Rita da Cascia ETS ha lanciato la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi natalizia “Il futuro è rosa”, per donare speranza ai più fragili. A sostegno, in particolare, di 2 progetti di ippoterapia e canottaggio terapia che trasformano lo sport in un percorso concreto di integrazione per 60 tra bambini, ragazzi e giovani adulti con disabilità intellettiva, tra cui l’autismo, raccogliendo in totale oltre 170mila euro.



L’obiettivo più ampio della Fondazione, informa una nota, è quello di cambiare lo sguardo della società sulla disabilità intellettiva. Lo fa attraverso due progetti in cui una pratica sportiva, ampiamente usata come terapia complementare, viene declinata in maniera diversa. Presso il Villaggio Lakota di Ammonite, nella campagna ravennate, l’ippoterapia diventa equitazione integrata, in quanto non prevede la presenza di psicologi, fisioterapisti e medici, ma si basa sulla competenza dell’istruttrice, una sportiva che unisce la conoscenza della disabilità alla profonda esperienza del cavallo, ai fini dell’inclusione. Presso la realtà dell’Accademia del Remo di Napoli, una pratica ludico-sportiva come il canottaggio diventa, con un approccio medico-scientifico, una vera terapia e uno sport praticato a livello agonistico. VADEMECUM 2025 PER UN ANNO DI SPERANZA – Chi donerà speranza, sostenendo i più fragili e la disabilità, riceverà a sua volta speranza, con il Vademecum 2025, in un percorso per mantenerla viva durante tutto l’anno. Si tratta di un prezioso strumento che potrà essere utile ogni giorno per annotare appuntamenti, riflessioni e propositi, insieme a date importanti della comunità e messaggi ispiratori delle monache agostiniane del Monastero Santa Rita da Cascia, coloro che nel 2012 hanno deciso di creare la Fondazione per rendere più strutturate le loro opere di solidarietà. Per saperne di più si può cliccare su fondazione.santaritadacascia.org


“In attesa del Natale e del nuovo anno, nell’epoca di disumanizzazione che stiamo vivendo – commenta Suor Maria Rosa Bernardinis, Presidente della Fondazione e Madre Priora del Monastero – vogliamo invitare tutti a vivere il 2025 coltivando ogni giorno la speranza, per sé e per gli altri, guardando così al futuro con occhi nuovi. Chi dona permette alla Fondazione di rendere a sua volta reale la speranza che Santa Rita incarna, in sostegno dei più fragili, attraverso i suoi progetti di solidarietà. Una speranza che andrà a supportare in particolare bambini e giovani con disabilità intellettiva, tra cui l’autismo, permettendo loro una reale inclusione attraverso lo sport. Il vero problema sono i pregiudizi e l’incapacità di guardare oltre le etichette che persistono nella nostra società. Spesso, vediamo solo i loro limiti, senza considerarli come essere umani con la loro unicità e le loro potenzialità da rendere reali, offrendo loro le stesse opportunità dei loro coetanei, in modo che si sentano parte integrante e attiva della comunità”. LO SPORT È DI TUTTI – I progetti testimoniano concretamente questo approccio, permettendo ai bambini e giovani adulti cui sono destinati di esprimersi, integrarsi e sviluppare nuove abilità, in contesti economici spesso difficili. Presso il Villaggio Lakota di Ammonite, l’ippoterapia ha già aiutato Elena, 16 anni a superare la paura degli animali, e Filippo, 14 anni, a sviluppare consapevolezza e maggiore autocontrollo. Nel quartiere napoletano di Soccavo, presso la realtà unica dell’Accademia del Remo, Lorenzo, 30 anni, ha sperimentato un “salto quantico” nel suo sviluppo personale.