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Partecipazioni statali pilastro dell’economia italiana: valgono 15,4% Pil

| Redazione StudioNews |

Partecipazioni statali pilastro dell’economia italiana: valgono 15,4% PilRoma, 18 dic. (askanews) – Le 43 Società industriali e di servizi controllate dallo Stato, attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, contribuiscono grandemente all’economia nazionale, rappresentando il 15,4%del Pil Italiano. Il loro fatturato complessivo è stato di 328,4 miliardi; gli utili si attestano su 14,7 miliardi; i debiti ammontano a 211,4 miliardi, in diminuzione di 1,6 miliardi (-0,79%); i dipendenti crescono sino a 483.053. E’ quanto evidenzia la sesta edizione del “Rapporto sui bilanci delle Società partecipate dallo Stato 2017-2023” realizzato dal Centro Studi CoMar, nel confronto tra fine 2023 e 2022; con le previsioni sul 2024 che confermano il ruolo da protagonista dello Stato, anche come promotore della duplice transizione, digitale ed ambientale Ecco le principali evidenze nella sintesi dello studio diffusa da Comar.



Nell’analisi, più in particolare, si mostra che: Ø il fatturato complessivo è stato di 328,4 miliardi di euro; in diminuzione di 139 miliardi (-29,8%) sui 467,6 miliardi del 2022, ma in aumento del 44,1%, più di 100 miliardi, sui 227,8 miliardi del 2017; Ø nelle classifiche per fatturato di tutte le Società Italiane industriali e di servizi, le Partecipate statali occupano i primi tre posti e sei dei primi venti;


Ø considerando la ripartizione del fatturato per singoli settori di attività nel 2023, il 76,3% è realizzato nell’energia, il 10,9% è ascrivibile alla meccanica, il 9,6% a trasporti e telecomunicazioni; quote di poco superiori all’1% per ict, editoria, sport e tempo libero e inferiori per servizi alla P.A. o ambiente e territorio; Ø il risultato di competenza ha registrato utili per 14,7 miliardi di euro, con un calo di 5,7 miliardi (-27,8%) sull’anno precedente, ma raddoppiando (+106,5%) sul 2019;


Ø il margine operativo netto è stato di 33,9 miliardi di euro, in discesa di 6,2 miliardi (-15,6%) sui 40,2 miliardi del 2022, ma in aumento sui 21,6 del 2017 (+57,5%); Ø l’andamento dei suddetti valori ha determinato il rapporto tra margine operativo netto e fatturato, che si attesta al 10,3%, in linea con la media del 10% dei sei anni precedenti; Ø i debiti finanziari, tra il 2022 ed il 2023, sono scesi da 213,1 miliardi di euro a 211,4 miliardi; un aumento di 81,4 miliardi sul 2017 (+62,5%);


Ø il rapporto tra debiti finanziari e fatturato si attesta sul 64,3%, quando era del 57% nel 2017; Ø riguardo agli Addetti, hanno raggiunto le 483mila Unità, un notevole incremento sui 457.648 del 2017; Ø il fatturato per dipendente è stato di 680mila euro. In merito alle classifiche delle singole aziende, ricordando la diversità dei settori di appartenenza: • le Società con il migliore rapporto “risultati su fatturato” sono Eur (36%), Terna (29,1%), Fibercop (28,1%), Snam (26,7%), Italgas (+25,5%); le peggiori, Stretto di Messina, Open Fiber, Ansaldo Energia, PSN-Polo Strategico Nazionale, Giubileo 2025, Sogesid; • le Società con il migliore rapporto “mon su fatturato” sono, nell’ordine, Fibercop (53,5%), Terna (44,6%), Autostrade per l’Italia (44%), Italgas (43,2%), Snam (34,9%), Infratel (34,2%); meno bene: Stretto di Messina, Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, Valvitalia, PSN-Polo Strategico Nazionale, Ansaldo Energia, Open Fiber; • 6 Partecipate hanno sia mon che risultati in negativo: Ansaldo Energia, Ita Airways, Open Fiber, PSN-Polo Strategico Nazionale, Sogesid, Stretto di Messina; • i maggiori datori di lavoro sono, in sequenza: Poste, Ferrovie, Enel, Leonardo, Eni, Saipem; queste sei Società impiegano 387.454 Addetti, l’80% di tutte le Partecipate statali; • le Società con il migliore rapporto “fatturato per dipendente” risultano, nell’ordine: Gse, Fibercop, Eni, Eutalia, PSN-Polo Strategico Nazionale, Enel, Snam; le peggiori: Giubileo 2025, Infratel, Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, Sport e Salute, Stretto di Messina, Poste Italiane; • le Società con il migliore rapporto “debiti su fatturato” sono: IPZS, Sogei, Gse, Sogin, Rai, Saipem, Leonardo; meno bene: Giubileo 2025, Infratel, Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, Stretto di Messina. L’analisi di CoMar ha valutato anche l’ANDAMENTO TENDENZIALE PER IL 2024, sulla base dei dati dei primi 9 mesi che 11 Società quotate hanno comunicato ai mercati, confrontandoli con quelli analoghi dei primi 9 mesi del 2023 (Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Italgas, Leonardo, Poste, Raiway, Saipem, Snam, Terna). Queste 11 Società rappresentano, da sole, il 73,5% del totale del fatturato e il 91,1% degli utili di tutte le Partecipate statali prese in esame e rappresentano, quindi, un campione più che significativo. Sette di queste, presentando i risultati al terzo trimestre, confermano le previsioni (guidance), già positive, mentre altre quattro le migliorano ulteriormente. Complessivamente, nel confronto settembre 2023 – settembre 2024: • il fatturato è passato da 179,6 miliardi di euro a 169,5; è, quindi, diminuito, in un anno, di 10,1 miliardi (-5,6%), con 14,4 miliardi persi solo da Enel (-17,1%) ed Eni (-3,7%), che non sono compensati dalla crescita registrata da altre sette Partecipate; all’opposto, Terna (+17,8%) e Leonardo (+17,6%); • l’utile, invece, cresce, seppur di poco, di 182 milioni di euro (+1,4%, da 13.251 a 13.433 milioni), con i migliori risultati per Saipem (+160,7%) e Leonardo ((+142,55); meno bene Eni (-46,8%) e Snam (-9,1%). Il peso delle Partecipate statali è rilevante anche in termini di PRESENZA IN BORSA: considerando anche il settore bancario, sono 13 le Società quotate, con Banca MPS, Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Leonardo, Italgas, Poste Italiane, Raiway, Saipem, Snam, STMicroelectronics, Terna. A queste 13 quotate, se ne aggiungono altre 6, per strumenti finanziari quotati, con Amco, Invitalia, Cdp, Ferrovie dello Stato Italiane, Rai, Sace. Al 10 dicembre 2024, le 13 quotate pubbliche capitalizzavano 219,4 miliardi di euro, il 27,7% dei 790,1 miliardi di tutta la Borsa Italiana. Per 4 di dette quotate, la percentuale di partecipazione dello Stato (considerando anche Cdp) è superiore al 50%: Enav (53,3%), Fincantieri (71,3%), Poste Italiane (64,3%), Raiway (65%). Le partecipazioni minori si hanno per Enel (23,6%), Terna (29,8%), Eni (30,4%), Leonardo (30,2%), Snam (31,4%). Come esercizio teorico, considerando la quota detenuta dallo Stato in ognuna delle 13 singole Partecipate quotate e la capitalizzazione di ciascuna di queste, sempre al 10 dicembre 2024, il valore complessivo delle azioni di proprietà pubblica risulta ammontare a 73,1 miliardi di euro. Negli ultimi tre anni, il PERIMETRO PUBBLICO è oggetto di profonda riconsiderazione. Il Piano strutturale di bilancio di medio termine, deliberato dal Governo nel settembre scorso, ha ribadito quanto già espresso nella Nadef 2023: ridurre il rapporto debito/Pil dismettendo partecipazioni pubbliche, ma, in aggiunta, anche distribuendo dividendi straordinari. Le cessioni non comporteranno la perdita del controllo dello Stato (MPS, caso particolare), essendo finalizzate a migliorare la finanza pubblica, ad accrescere il flottante e la stabilità dei titoli (per le quotate), ad allargare la compagine sociale. Sono previste anche riorganizzazioni per favorire lo sviluppo delle Partecipate, in linea con le esigenze dei mercati. In parallelo, il Governo intende realizzare, in aggiunta a quei poteri speciali di controllo già detenuti, alcune acquisizioni, per assicurare un presidio in settori strategici. Solo considerando il periodo più recente, quali esempi del ridisegno: 1) acquisizione del 16% di NetCo, società risultante dal conferimento in FiberCop dell’infrastruttura di rete di Tim; 2) nella medesima prospettiva rientrano le trattative per l’acquisizione di Telecom Italia Sparkle; 3) il collocamento di un ulteriore 15% del capitale di Banca MPS, portando la partecipazione all’11,7%; 4) il soddisfacimento delle ultime condizioni perché si possa giungere, per l’inizio del 2025, al closing dell’operazione di concentrazione tra Ita Airways: e Deutsche Lufthansa; 5) la cessione del 2,8% del capitale di Eni; 6) l’autorizzazione all’alienazione di una quota di partecipazione di Poste Italiane; 7) la costituzione di Acque del Sud, cui sono state trasferite le funzioni del soppresso Eipli; 8) la costituzione di Autostrade dello Stato, cui sono trasferite le attività oggi attribuite ad Anas per le autostrade statali a pedaggio; 9) la costituzione dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, destinato ad operare come banca per lo sviluppo sostenibile attraverso lo sport e la cultura, trasformando in S.p.A. il precedente Istituto per il Credito Sportivo; 10) la soppressione dell’ente pubblico Enit – Agenzia nazionale del turismo e la costituzione di Enit S.p.A.