Riscoprire il Museo Correr: un palazzo reale in piazza San Marco
Riscoprire il Museo Correr: un palazzo reale in piazza San MarcoVenezia, 10 gen. (askanews) – Il Museo Correr a Venezia conserva alcuni dipinti famosissimi, come le Due dame veneziane di Carpaccio oppure il Cristo in pietà sorretto da tre angeli di Antonello da Messina. Ma accanto a questi capolavori c’è altro, c’è una storia di collezionismo a suo modo unica, quella del fondatore Teodoro Correr, e soprattutto una restituzione alla città e ai turisti di tutto il mondo di quello che era il palazzo reale di Venezia.
“Il Museo Correr – ha detto ad askanews Andrea Bellieni, responsabile del museo – è essenzialmente il museo della città di Venezia. Nel cuore della città, proprio tra piazza San Marco e il bacino di San Marco, l’antico edificio delle Procuratie Nuove, edificio cinque-seicentesco, però nell’800 è sviluppato e ingrandito come reggia, prima napoleonica, poi asburgica, infine sabauda, è diventato nel 1922 il grande museo della città di Venezia. Ne racconta la storia, ne conserva preziosi documenti, ci parla della grande vicenda, della grande epopea della Serenissima, Regina del Mare”. Il percorso attraverso le stanze reali, con un lungo corridoio che offre una prospettiva a suo modo unica a Venezia, è anche un itinerario attraverso il gusto e lo stile di un secolo, l’Ottocento, di cui alla fine il Correr è il grande testimone in Laguna. “Il percorso delle sale reali oggi qui al Correr – ha aggiunto il responsabile del museo, che è parte della Fondazione Musei Civici – dà la possibilità di compiere questo itinerario nel gusto dell’Ottocento nel suo sviluppo dal neoclassico fino al romantico”.
E qui non possono mancare le stanze dedicate ad Antonio Canova, le cui sculture, con lo sfondo di piazza San Marco, sembrano prendere ancora più vita. Trattandosi poi di un museo che nasce da una collezione, a volte capitano anche scoperte impreviste, come un dipinto attribuibile a Mantegna, che ora è esposto al Correr. “Una piccola tavola – ha spiegato Bellieni – attribuibile alla mano o comunque all’ideazione, gli storici dell’arte avranno molto da dibattere appunto sull’autografia più o meno effettiva di questo dipinto, appunto di Andrea Mantegna”. Le sale della pittura poi vantano anche lo storico allestimento di Carlo Scarpa, che aggiunge un ulteriore elemento di venezianità al museo, già così denso di legami con la città e la sua storia.