”Gradi”: un documentario sul vino italiano ai tempi del climate change
”Gradi”: un documentario sul vino italiano ai tempi del climate changeMilano, 13 gen. (askanews) – “Gradi. Il vino italiano ai tempi del cambiamento climatico” è il titolo di un documentario scritto e raccontato da Giulia Bassetto e realizzato da Olga Galati con la collaborazione della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi), che dalla sera di giovedì 16 gennaio sarà online sul canale YouTube di Will Media che lo ha prodotto. Un viaggio in Italia di una trentina di minuti “per esplorare un contesto fatto di vite e di viti, alla ricerca di nuove idee e soluzioni per affrontare le evoluzioni che riguardano il pianeta”. Da Siracusa alla Valtellina, passando per le colline romagnole, l’autrice di Will Media ha raccolto le testimonianze dei vignaioli sulle problematiche più importanti e sulle possibili vie d’uscita, “tra adattamento e mitigazione, evitando le scorciatoie e offrendo una visione d’insieme capace di accogliere tutte le sfaccettature”.
Gli eventi climatici estremi che colpiscono l’Italia sono sempre più frequenti ed intensi e le tecniche di adattamento sono quindi vitali per chiunque oggi lavora la terra. Per questo, il documentario propone anche le interviste a due esperti di gestione del territorio che si occupano rispettivamente dell’integrazione di diverse specie arboree all’interno della monocultura della vigna e di gestione dell’acqua. “I vignaioli e le vignaiole italiane sono in prima linea sul fronte del climate change: da un lato ne soffriamo le conseguenze, dovendo portare avanti il nostro lavoro seguendo andamenti stagionali pressoché imprevedibili e subendo eventi meteorologici spesso catastrofici, dall’altro con orgoglio rivendichiamo di essere davvero quei custodi di territorio che sempre di più servono al Paese, spesso ultimo argine all’abbandono e allo spopolamento, e al conseguente degrado territoriale, paesaggistico e idrogeologico” ha spiegato il presidente della Fivi, Lorenzo Cesconi, rimarcando che “come emerso dalla recente indagine Nomisma – Wine Monitor, una delle principali esternalità positive collegate all’attività dei vignaioli indipendenti Italiani è dato dal fatto che l’81% dei vigneti che coltiviamo si trova in collina e in montagna, rispetto al 60% della media italiana. Vale a dire in quelle ‘aree interne’ sempre più fragili e a rischio abbandono”.
“Con questo documentario vogliamo raccontare le storie di chi, con sempre più fatica e sempre meno sostegno, mantiene vivi questi territori, investendo e rischiando del proprio” ha proseguito Cesconi, precisando che “vogliamo farlo con uno sguardo al futuro, ai vignaioli e alle vignaiole di domani e alle nuove generazioni, nella speranza di consegnare loro non solo un mondo del vino sostenibile ma un pianeta in equilibrio”. “‘Gradi’ racconta storie di vera resilienza e prova ad immaginare come sarà la viticoltura del futuro, nella consapevolezza che le ricette facili non sono mai quelle giuste: nessuna soluzione, da sola, risolverà i problemi, ma al contrario potrebbe contribuire a crearne di nuovi” hanno evidenziato i produttori, ricordando che “la parola chiave deve essere equilibrio: produttivo, ambientale, socio-economico. È uno sforzo enorme, che impone l’impegno collettivo di tutto il settore, e nel quale anche cittadini e consumatori possono fare la differenza”.