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Sardegna, accordo per filiera bovina sardo bruna che punta a Igp

Sardegna, accordo per filiera bovina sardo bruna che punta a IgpRoma, 20 gen. (askanews) – Un accordo di filiera sulla valorizzazione della razza bovina Sardo Bruna, che creerà una rete economica tra 80 allevatori di tutta la Sardegna rappresentati da Coldiretti, l’azienda Forma Carni e l’associazione regionale allevatori. Un accordo che vede tutti gli attori coinvolti, che da seguito a quanto sviluppato tramite il progetto di ricerca Valorisardo (con capofila l’azienda Forma), e che persegue l’obiettivo del riconoscimento della Igp.



La razza Sardo Bruna, bovino dalla caratteristiche genetiche uniche e con una grande adattabilità ai pascoli naturali dell’isola, è presente nella regione sarda in circa 57 mila capi (30mila dei quali iscritti a selezione). Francesco Forma, della Forma Carni, spiega che l’accordo sarà “un volano per preservare e valorizzare la più importante razza autoctona presente nella nostra isola. Un allevamento per il quale c’è stato uno studio importante in collaborazione con il mondo accademico sassarese della Facoltà di Agraria tramite il progetto di ricerca Valorisardo che ha confermato scientificamente la eccellente qualità delle carni che possono inserirsi nel segmento delle carni di alta qualità”. “Si tratta del risultato del lavoro avviato all’interno della Federazione Nuoro Ogliastra e esteso a tutta la Sardegna – ha spiegato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna – che pone al centro i nostri allevatori bovini che hanno puntato sull’allevamento di una razza storica. Punto fondamentale dell’accordo è un prezzo garantito agli allevatori, laddove a governare investimenti e prosecuzione nel progetto, lo sappiamo, è la certezza della remunerazione”.


L’obiettivo finale è arrivare al riconoscimento Igp. “L’indicazione geografica protetta permette la messa in campo di azioni con un raggio molto più ampio, sia dal punto di vista promozionale, ma anche culturale, e in ciò che riguarda la tutela da contraffazioni e manipolazioni. In un’Europa dove le premialità andranno a chi soddisfa gli obiettivi di sostenibilità, possiamo solo affermare che stiamo mettendo in moto una macchina che potrà produrre tanto”, hanno concluso.