Compie 10 anni la piattaforma della tracciabilità latte bufalino
Compie 10 anni la piattaforma della tracciabilità latte bufalinoRoma, 20 gen. (askanews) – Oltre un milione di dati controllati, circa 10mila visite ispettive che in dieci anni di attività hanno contribuito a garantire trasparenza e tracciabilità ad uno dei prodotti simbolo del made in Italy agroalimentare, la Mozzarella di bufala campana Dop. È il bilancio dell’attività del Dqa, ente terzo incaricato dal 2013 con specifici decreti ministeriali a svolgere i controlli e la certificazione della filiera della Mozzarella di bufala campana Dop.
Il Dqa trasmette alla piattaforma “tracciabilità della filiera bufalina” i dati dei caseifici e dei raccoglitori del latte iscritti al piano dei controlli della Mozzarella di bufala campana Dop. I dati vengono inviati alla piattaforma implementata dal Sistema informativo agricolo nazionale (Sian) e dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno. Una piattaforma unica, che non ha precedenti in altri comparti agroalimentari, con ancora grossi margini di sviluppo Il latte acquistato, la Mozzarella di bufala campana Dop e non Dop prodotta, le altre tipologie di trasformati e il latte congelato, queste sono le informazioni che, come previsto dal comma 3 dell’articolo 5 del DM del 9 settembre 2014 sulla tracciabilità bufalina, il Dipartimento di qualità agroalimentare gestisce nell’ambito delle attività volute dal Ministero dell’Agricoltura per garantire sia gli operatori della filiera sia i consumatori.
Le attività di tracciabilità vengono svolte in sinergia con tutte le operazioni previste dal Piano dei controlli della Mozzarella di bufala campana Dop, tra cui le visite ispettive presso gli allevatori e i caseifici della filiera, con l’esecuzione di determinazioni analitiche sui campioni di latte e mozzarella prelevati in occasioni delle stesse visite. Durante i controlli presso i caseifici, gli ispettori del Dqa effettuano, inoltre, una verifica sul bilancio di massa e sulla resa di trasformazione mediante l’utilizzo di una specifica formula sulla previsione della resa in mozzarella, sulla base del contenuto in grasso e proteina del latte trasformato. Le attività di tracciabilità e certificazione si completano attraverso il confronto con i dati presenti nella Banca dati zootecnia, pubblicati sul sito del Sistema informativo veterinario. In particolare, viene analizzata la consistenza del patrimonio bufalino e delle bufale in lattazione presenti nei singoli allevamenti e nell’areale di produzione, per verificare la coerenza dei dati trasmessi dai caseifici, relativamente al latte ritirato e trasformato.