Shoah, ancora insulti contro Segre. Il 28 la senatrice sarà al Quirinale per il Giorno della memoria
Shoah, ancora insulti contro Segre. Il 28 la senatrice sarà al Quirinale per il Giorno della memoriaRoma, 23 gen. (askanews) – Il 28 gennaio sarà al Quirinale per celebrare insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella il Giorno della memoria contro vecchi e nuovi antisemitismi ma Liliana Segre, 95 anni, senatrice a vita e testimone dell’orrore della Shoah, continua ad essere tutti i giorni vittima di insulti e attacchi social proprio per quello che rappresenta.
La senatrice non sarà oggi al Memoriale della Shoah a Milano per l’inaugurazione della mostra di Marcello Maloberti dopo che le campagne degli hater sui social hanno rinfocolato il clima d’odio contro di lei, anche in occasione dell’uscita del docufilm “Liliana”. Il figlio di Liliana Segre, Luciano Belli Paci, ha dato mandato al legale di famiglia di verificare chi sono gli autori dei post minacciosi apparsi sulle pagine social dei cinema che proiettano il film di Ruggero Gabbai. Intanto arrivano gli attestati di solidarietà, per primi quelli di Pd e Italia Viva. “Massima solidarietà a Liliana Segre, costretta a non partecipare a un evento al Memoriale della Shoah a causa dei continui attacchi d’odio. Il Pd è al suo fianco nel combattere l’intolleranza e per difendere i valori della democrazia”, scrive su X Silvia Roggiani, deputata e segretaria regionale del Partito Democratico della Lombardia. “Provo sdegno e vergogna per l’antisemitismo dilagante e la violenza con cui si tratta una donna che ha vissuto la terribile esperienza della deportazione e dei campi dì concentramento e che ha fatto della Memoria una ragione di vita. Tutta la politica faccia di più contro questo insopportabile clima di odio”, sottolinea Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd.
Anche la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva e componente della commissione anti discriminazioni, esprime “massima vicinanza e solidarietà a Liliana Segre, vittima di un assurdo e indegno odio social”. “Hater e leoni da tastiera non possono avere cittadinanza in un dibattito democratico. Resto al fianco di Liliana Segre nel suo impegno contro l’antisemitismo e l’odio razziale, sia nel paese e che nella commissione che presiede, e di cui faccio parte. Liliana Segre è un esempio per tutti noi”, conclude Paita.