A Benevento arriva ‘Peso Morto’, docufilm sugli errori giudiziari
A Benevento arriva ‘Peso Morto’, docufilm sugli errori giudiziariRoma, 16 gen. (askanews) – “Tutti possiamo diventare ‘Pesi morti’. Storie di errori ed orrori giudiziari”. E’ il titolo del convegno in programma sabato 18 gennaio alle 9, presso l’Auditorium del Seminario Arcivescovile, al viale degli Atlantici, 69 a Benevento. Nell’occasione verrà proiettato il docufilm “Peso Morto” che racconta la storia di Angelo Massaro, 21 anni in carcere da innocente perché un’intercettazione telefonica viene capita male e interpretata peggio. Una parola in dialetto pronunciata durante una normalissima telefonata mattutina alla moglie, diventa la prova regina dell’accusa di omicidio pur in assenza del cadavere, dell’arma e del movente. E solo un processo di revisione riuscirà a mettere fine a una clamorosa ingiustizia che ha lasciato cicatrici indelebili nella mente e nel cuore del protagonista di “Peso morto”, un documentario che ripercorre i momenti chiave di questa sconvolgente odissea umana.
L’evento, aperto alla cittadinanza, è stato promosso ed organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Benevento, dall’Università Giustino Fortunato, dalla Scuola di Formazione Forense di Benevento e dalla Camera Penale Di Benevento. Interverranno Angelo Massaro e i giornalisti Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone, fondatori dell’Associazione Errorigiudiziari.com. L’incontro sarà introdotto e moderato dall’avvocato Domenico Russo, componente dell’Osservatorio nazionale sugli errori giudiziari dell’Unione delle Camere Penali Italiane e past president della Camera Penale di Benevento. L’opera, per la regia di Francesco Del Grosso, è stata scritta e prodotta da Lattanzi e Maimone, con la produzione esecutiva di Black Rock Film, in collaborazione con l’Associazione “Errorigiudiziari.com”.
Presentato in anteprima mondiale a Milano il 18 settembre 2022, “Peso morto” nel giro di un anno ha già vinto ben 24 tra premi e menzioni in alcuni tra i più importanti festival cinematografici: il Premio della Fondazione Libero Bizzarri, tra le più antiche e autorevoli rassegne sul documentario d’Italia; il primo premio sia della giuria tecnica che di quella popolare al “Parma Film Festival”; la menzione speciale della giuria popolare all’”Extra Doc” International Film Festival di Roma; il premio alla migliore regia all’”Asti International Film Festival”. All’estero ha già al suo attivo un premio come miglior documentario al “Cine Paris Film Festival” di Parigi e diverse altre partecipazioni a festival in Svezia, Inghilterra, Stati Uniti, fino addirittura al Bangladesh e a Taiwan.
“Sto ancora aspettando le scuse di chi ha indagato su di me e di chi mi ha condannato a ventiquattro anni di carcere solo per un’intercettazione telefonica”, accusa oggi Massaro. “È inaccettabile vedersi rubare un pezzo di vita lungo 21 anni senza che nessuno abbia mai pagato per questo colossale errore giudiziario”, sottolinea. “La prima volta che incontrammo Angelo Massaro era tornato libero da pochi giorni”, raccontano Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone. “Si presentò a noi con due borsoni pieni di carte e atti giudiziari. Ci travolse con la sua voglia di far sapere quello che aveva passato. Capimmo subito che avevamo di fronte il protagonista di uno degli errori giudiziari più gravi della storia repubblicana. Alla fine di quella giornata, gli facemmo una promessa: la sua storia sarebbe diventata un docufilm. A cinque anni da quell’incontro siamo orgogliosi di aver mantenuto quell’impegno”.