A Hong Kong spopola “Il trovatore” di Verdi dell’italiano Castiglione
A Hong Kong spopola “Il trovatore” di Verdi dell’italiano CastiglioneRoma, 15 mag. (askanews) – Dopo tre anni di fermo per la pandemia, torna l’opera lirica in Oriente con un nuovo allestimento de “Il trovatore” di Giuseppe Verdi dall’impronta fortemente italiana, andato in scena fino a domenica 14 maggio con recite tutte esaurite all’Opera di Hong Kong, firmato dal regista e scenografo italiano Enrico Castiglione, alla sua quinta regia nella città più internazionale della Cina.
Quindici minuti di applausi, ovazioni a scena aperta per le imponenti scene di massa e numerose chiamate alla ribalta per tutto il cast e soprattutto per Enrico Castiglione, primo regista e scenografo occidentale a riconquistare la ribalta internazionale della Cina con un personalissimo successo con la più monumentale tra le opere della cosiddettà trilogia popolare di Giuseppe Verdi, insieme al Rigoletto e alla Traviata. Il trovatore è andato in scena all’Opera di Hong Kong con un cast misto di star italiane ed internazionali come il tenore Marco Berti, poderoso e acclamatissimo nel ruolo di Manrico, e Martina Serafin, struggente ed emozionante Leonora, coadiuvati da Simone Piazzolla, baritono tra i più apprezzati nel mondo nel ruolo del Conte di Luca, Daniel Giulianini, nel ruolo impervio di Ferrando, alternati da un cast che nelle varie recite ha visto alternarsi con Zhang Liping, autentica star della lirica in Cina, dall’impressionante tenore giorgiano Irakli Kakfidze e dall’elegante baritono italiano Mario Cassi, con una doppia Azucena interpretata magistralmente dalla decana Marianne Cornetti alternata da una convincente Guang Yang, sotto la direzione equilibrata ed insieme incalzante di Dejan Savic alla guida della Hong Kong Opera Orchestra e dell’entusiasmante Hong Kong Opera Chours diretto da Alex Tam.
Uno spettacolo definito spettacolare ed imponente dalla stampa cinese, messo in scena con taglio passionale ed insieme visivamente cinematografico da Enrico Castiglione, confermatosi ancora una volta un grande regista di teatro musicale non solo nelle appassionate e drammatiche arie tra le più celebri delle opere di Verdi, ma anche nelle scene di massa e nel rapporto con la sua stessa concezione scenografica rotante, che ha permesso lo scorrere della complicata trama del Trovatore con enorme scioltezza, impressionando il pubblico delle recite con continui applausi a scena aperta, grazie anche alle suggestive luci disegnate dallo stesso Castiglione che ha potuto sfruttare a pieno le enormi potenzialità del palcoscenico dell’Opera di Hong Kong, uno dei più grandi ed attrezzati del mondo.