A Parigi disgelo tra Meloni e Macron, l’interesse nazionale prevale
A Parigi disgelo tra Meloni e Macron, l’interesse nazionale prevaleParigi, 20 giu. (askanews) – Un’ora e quaranta di faccia a faccia nella Sala degli Ori al primo piano dell’Eliseo tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni. La durata dell’incontro – senza delegazioni – mostra, con chiarezza, quanto ci fosse da discutere tra i leader di Francia e Italia dopo le tensioni degli scorsi mesi. Un incontro che ha richiesto una lunga preparazione diplomatica oltre che l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che era giunto a Parigi lo scorso 7 giugno per avviare la ‘ricucitura’ che oggi sembra portata a termine.
Alla fine la premier è soddisfatta. “L’incontro è andato bene” e “mi sembra che ci siano importanti punti di convergenza”, spiega ai giornalisti. Certo non si può dire che sia scoppiato un feeling profondo tra i due, ma la volontà è quella di lavorare insieme, in modo “pragmatico”, fa sapere l’Eliseo. “Le relazioni personali tra me e Macron tutte le volte che ci siamo incontrati sono state sui contenuti”, precisa Meloni, aggiungendo che “non leggerei la politica estera come se fosse una relazione tra ragazzini che litigano e fanno pace, sono gli interessi delle nazioni che vengono prima di tutto e mi pare che ci siano diversi punti di interesse comune tra Italia e Francia”. Anche Macron, da parte sua, conferma che “i legami fra le nostre società, economie, artisti e università fanno vivere ogni giorno la relazione unica fra Italia e Francia: talvolta vi possono essere delle controversie ma sempre in un contesto rispettoso”. Tra i dossier su cui collaborare Meloni mette naturalmente come prioritaria la questione dei migranti, anche in vista del Consiglio europeo di fine mese. E’ intollerabile “lo schiavismo del terzo millennio” e su questo “lavoriamo insieme”, assicura Meloni, che auspica da Bruxelles “passi avanti concreti rispetto a una visione che abbiamo già messo nero su bianco, cioè la difesa della dimensione esterna”. Su questo la premier trova il sostegno di Parigi: “Vogliamo rafforzare il controllo delle frontiere esterne di cui fa parte anche l’Italia come Paese di primo accesso, trovare l’equilibrio giusto di solidarietà e responsabilità di tutti i Paesi”, assicura l’inquilino dell’Eliseo.
Sulla riforma del Patto di stabilità Macron non si sofferma, ma la posizione francese è abbastanza vicina a quella italiana. “Non possiamo consentire” – dice la premier – che nel nuovo Patto di stabilità “tornino parametri oggi inadeguati, la grande sfida della nuova governance deve essere incentrata soprattutto sugli investimenti. Se ci siamo dati delle priorità non si può non tenere conto di questi elementi nella nuova governance. Gli investimenti sulle materie strategiche, transizione verde e digitale, difesa e sostegno all’Ucraina, non possono essere considerati come tutti gli altri. Su questo siamo d’accordo”. Nell’incontro non si è parlato di dossier come la Tav (“Ma l’Italia vuole procedere velocemente”) né degli interessi italiani di Vivendi, ma in futuro “potrà capitare l’occasione”. Allo stesso modo, non si è discusso del sostegno francese alla candidatura di Riad come sede dell’Expo 2030. Meloni, oggi, è arrivata a Parigi anche per appoggiare la candidatura di Roma all’assemblea del Bie e poi a un evento all’ambasciata italiana, con l’esibizione – tra l’altro – della cantante Elisa. “Non mi permetto di sindacare le scelte degli altri, Roma è un’ottima scelta che possono fare ancora 179 Paesi, ci concentriamo su chi ancora non ha espresso le sue preferenze e vedremo. La candidatura di Roma all’Expo 2030 – ha garantito – è unica nel suo genere, la forza di Roma è la capacità di mettere insieme antico e tecnologico e penso che sia ideale per ospitare l’Expo nel centenario del Bie perchè è stata la prima tra le megalopoli, la più inclusiva di sempre”.
Piena condivisione di vedute, infine, sul sostegno “fino a quando ce ne sarà bisogno” all’Ucraina, dove è appena diventato operativo il sistema missilistico di difesa italo-francese Samp T. “E’ uno dei tanti esempi di quello che possiamo fare insieme e confido che a partire dal dialogo di oggi lo faremo ancora meglio e ancora di più in futuro”, l’auspicio di Meloni.