Acqua centrale Fukushima, Cina estende stop a import cibo nipponico
Acqua centrale Fukushima, Cina estende stop a import cibo nipponicoRoma, 7 lug. (askanews) – La Cina ha promesso di prendere “tutte le misure necessarie” per alleviare le preoccupazioni dei suoi consumatori, a partire da un inasprimento del divieto d’importazione di prodotti alimentari da una decina di prefetture giapponesi, a partire da quella di Fukushima, in seguito alla decisione nipponica di smaltire nell’oceano le acque trattate provenienti dalla centrale nucleare Fukushima Daiichi, teatro dal 2011 del peggiore incidente atomico della storia dopo Chernobyl. Lo riferisce il South China Morning Post.
Tokyo ha ottenuto dall’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea) un sostanziale via libera al suo piano per il rilascio nel Pacifico dell’acqua di raffreddamento dei reattori andati in meltdown. Questo liquido viene stoccato in silos e trattato con un procedimento che elimina la gran parte delle sostanze radioattive, portando il livello di contaminazione – secondo il governo nipponico – a livelli di non pericolo. Ma questa valutazione è contestata sia dai paesi vicini, sia dalle comunità locali nello stesso Giappone. L’Amministrazione generale delle dogane cinesi ha affermato che il piano per scaricare l’acqua dal disastro nucleare del 2011 “non ha rispecchiato pienamente le opinioni degli esperti” e che prenderà “tutte le misure necessarie” per garantire la sicurezza dei consumatori cinesi.
La Cina ha vietato per la prima volta le importazioni di cibo dalle 10 prefetture giapponesi 12 anni fa, in seguito alla fusione dei noccioli in una parte dei reattori della centrale di Fukushima, provocata dal guasto all’impianto di raffreddamento in seguito al devastante terremoto-tsunami dell’11 marzo 2011. Anche i prodotti alimentari provenienti da altre parti del Giappone, in particolare quelli ittici, riceveranno uno screening “rigorosamente al 100 per cento” dei documenti di certificazione e saranno ispezionati. “Le dogane cinesi continueranno a rafforzare il rilevamento e il monitoraggio delle sostanze radioattive, a garantire la sicurezza del cibo giapponese esportato in Cina e a impedire rigorosamente l’importazione di prodotti a rischio”, ha affermato l’agenzia doganale. Inoltre “manterrà un alto livello di vigilanza e si assumerà la responsabilità assoluta nei confronti dei consumatori domestici come principio”.