Roma, 21 mar. (askanews) – Il sospetto con Gian Maria Volonté (1975), La donna del giorno (1956), Gli indifferenti (del 1964, tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia), I delfini (1960) con Tomas Milian e Claudia Cardinale. Francesco Maselli, Citto, ha legato indissolubilmente la sua regia a questi titoli capolavori del cinema italiano. Nacque a Roma nel 1930 ed ebbe importanti collaborazioni con altri registi italiani, come Michelangelo Antonioni e Luchino Visconti. Esordì a ventitré anni, nel 1953, con un proprio lungometraggio, Gli sbandati, che fu premiato al Festival di Venezia. Tante collaborazioni. Con Michelangelo Antonioni conosce il set, lavorando come aiuto regista nel documentario ‘L’amorosa menzogna’ del 1948. Lavora alla sceneggiatura del film d’esordio di Antonioni stesso, ‘Cronaca di un amore’ (1950) e poi a ‘La signora senza camelie’ (1953). Nel 1953 dirige l’episodio ‘Storia di Caterina’ per il film ‘Amori in città’ ideato da Cesare Zavattini e collabora con Luchino Visconti al film collettivo ‘Siamo donne’, nell’episodio con Anna Magnani. Sempre Visconti gli presenta Goliarda Sapienza (che sarà la sua compagna per anni) e garantisce per lui aiutandolo a strappare il primo contratto per un lungometraggio nel 1955: è ‘Gli sbandati’, diretto ad appena 23 anni nel 1955 e subito invitato alla Mostra di Venezia.
Maselli, morto oggi all’età di 92 anni, era noto anche per la sua lunga militanza politica a sinistra. A 14 anni, durante la guerra e l’occupazione nazista, sosteneva i movimenti di liberazione tra gli studenti. Si iscrisse al Partito comunista italiano subito dopo la liberazione dall’occupazione nazifascista e per tutta la vita è rimasto un militante e un attivista di sinistra. A dare la notizia della sua morte è stato Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea. “Con grande dolore debbo comunicare la notizia della morte poco fa del compagno Citto Maselli. L’ho appresa dalla moglie Stefania Brai, responsabile cultura del nostro partito, che gli è sempre stata vicina e a cui va l’abbraccio solidale di tutte le compagne e i compagni di Rifondazione. Il cinema e la cultura italiana perdono un maestro e un grande regista, la sinistra un’intellettuale militante e un esempio di rigore e coerenza, noi di Rifondazione Comunista un compagno imprescindibile” ha scritto su Facebook il segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea Maurizio Acerbo.
La Biennale di Venezia ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa del regista. “Devo togliere il cappello del Presidente per salutare l’amico Citto con cui, come molti altri, ho condiviso diverse stagioni della vita e della storia del cinema italiano” ha dichiarato tra le altre cose il presidente Roberto Cicutto.