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Agricoltura, da Agrifish nuovi strumenti contro pratiche sleali

Agricoltura, da Agrifish nuovi strumenti contro pratiche slealiRoma, 28 gen. (askanews) – “La presidenza polacca lavorerà alla semplificazione della politica agricola comune. L’obiettivo dovrebbe essere quello di semplificare la vita degli agricoltori e ridurre l’onere amministrativo. Abbiamo anche parlato di semplificare la procedura di risoluzione della PAC e c’è un chiaro sostegno da parte dei ministri in merito”. Lo ha detto Czeslaw Siekierski, ministro polacco per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, al termine dell’Agrifish, il Consiglio europeo dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca tenutosi ieri a Bruxelles. Un incontro che ha visto sul tavolo tra i temi principali la procedura annuale di verifica delle prestazioni e alle misure obbligatorie in materia ambientale e climatica, la cosiddetta architettura verde e le due proposte legislative presentate dalla Commissione Europea che mirano a rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera agroalimentare e a aumentare il contrasto alle pratiche commerciali sleali. Oltre al discusso accordo Ue-Mercosur.



Nel dettaglio, la proposta di regolamento sull’applicazione transfrontaliera delle pratiche commerciali sleali (UTP) punta a rafforzare l’applicazione nelle relazioni tra imprese nella filiera agricola e alimentare, mentre le modifiche mirate proposte al regolamento sull’organizzazione comune dei mercati (OCM) mirano a raggiungere un livello più elevato di fiducia tra gli attori, attraverso misure quali migliori regole per i contratti tra agricoltori e acquirenti, meccanismi di mediazione obbligatori e potenziamento delle organizzazioni di produttori e delle loro associazioni. Positiva l’accoglienza dei ministri rispetto alle due proposte, anche se alcuni stati membri si sono detti scettici sulle modifiche all’OCM, tra cui l’introduzione di un meccanismo di mediazione obbligatorio, l’uso generalizzato di contratti scritti e misure per incoraggiare gli agricoltori ad aderire alle organizzazioni di produttori. Diversi ministri hanno invece espresso preoccupazioni circa il potenziale onere amministrativo e finanziario. Sono state inoltre richieste una valutazione d’impatto delle proposte, ulteriori lavori a livello tecnico e modifiche che riflettano le recenti raccomandazioni avanzate dal Gruppo ad alto livello sulla politica vitivinicola, come chiesto anche dal ministro dell’Agricoltura italiano Francesco Lollobrigia.


Sul fronte dell’accordo Ue-Mercosur, sottolineando l’importanza del commercio agroalimentare per il settore agricolo dell’UE, in particolare alla luce delle attuali incertezze geopolitiche, si è discussa la possibilità di una riserva di almeno 1 miliardo di euro per assicurare contro qualsiasi potenziale impatto negativo dell’accordo. Gli Stati membri hanno anche chiesto un’ulteriore valutazione degli effetti cumulativi del commercio agroalimentare sul settore agricolo dell’UE, sottolineando la necessità di un allineamento degli standard di produzione negli scambi con i paesi terzi. La Commissione ha quindi preso atto della richiesta dei ministri di un’ulteriore analisi dell’impatto degli accordi commerciali sugli agricoltori UE e ha rilevato la necessità di un ambiente commerciale più stabile in relazione al commercio agroalimentare con l’Ucraina.


Infine, per quanto riguarda l’architettura verde, diversi Stati membri hanno sostenuto che l’onere finanziario e amministrativo della procedura di verifica delle prestazioni è eccessivo e hanno chiesto alla Commissione di modificare la legislazione di base della PAC; altri ministri hanno chiesto maggiore flessibilità nell’attuazione dell’architettura verde, ad esempio limitando i requisiti a quanto strettamente necessario, fornendo ulteriori deroghe o aumentando i premi per gli agricoltori. Diversi ministri hanno sottolineato la necessità di una maggiore efficienza e flessibilità quando si modificano i piani strategici della PAC. Il Commissario ha ribadito il suo impegno a ridurre l’onere amministrativo per gli agricoltori e ha osservato che avrebbe proposto la rimozione del requisito di verifica annuale delle prestazioni come parte di un ulteriore pacchetto di semplificazione durante la prima metà di quest’anno.