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Agricoltura, oltre 40mila ettari coltivati per aiutare l’Africa

Agricoltura, oltre 40mila ettari coltivati per aiutare l’AfricaRoma, 23 nov. (askanews) – Oltre 40mila ettari coltivati per la aiutare l’Africa grazie alla creazione di posti di lavoro, alla fornitura di beni e servizi, allo sviluppo delle agroenergie da fonte rinnovabile e alla trasmissione di conoscenza e tecnologia per la produzione locale, oltre allo sviluppo di nuove reti di vendita con i farmers market. E’ il progetto promosso da Coldiretti con BF, Filiera Italia e Cai (Consorzi Agrari d’Italia), presentato in occasione dell’apertura del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato a Villa Miani a Roma in collaborazione con The European House – Ambrosetti.

“Il progetto – evidenziano in una nota Coldiretti, BF, Filiera Italia e Cai – si inserisce in uno scenario di contatti e scambi a livello internazionale con la collaborazione del ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare per accordi per la fornitura di macchinari, tecnologia, sementi e conoscenze ma anche prodotti alimentari di base”. La collaborazione punta a rafforzare la cooperazione con i paesi in via di sviluppo, dall’Algeria all’Egitto, dall’Angola al Ghana, per promuovere un’agricoltura sostenibile e responsabile in Africa, aumentare la sicurezza alimentare principale causa di instabilità e fornire una alternativa concreta al fenomeno delle migrazioni, evitando il depauperamento sociale, economico e ambientale di quei territori. Nello specifico si prevede la coltivazione su 10mila ettari in Algeria, 15mila in Egitto, 8mila in Angola e 7mila in Ghana.

Il progetto prevede la produzione di colture strategiche per il consumo locale, dal frumento alla soia, dal mais al riso, dalle banane a ortaggi e frutta di vario tipo. Il governo locale dei diversi Paesi si impegna ad acquistare la maggior parte del raccolto (fra il 50% e 80%) a prezzi definiti e la parte restante a prezzi di mercati oppure viene ceduto a privati. Le sementi vengono fornite da Sis (Società italiana sementi). Consorzi Agrari d’Italia (Cai) si occupa di fornire materiali e macchinari, dai fitofarmaci con etichette d’uso in lingua locale ai macchinari in vendita o noleggio, mentre gli agricoltori locali potranno seguire corsi di formazione e specializzazione erogati da BF. “L’obiettivo è esportare un modello di sviluppo che punti sulla valorizzazione delle realtà locali – spiega il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini – sfruttando le potenzialità dell’impresa familiare e sostenendo così i piccoli produttori del Sud del mondo. E’ importante favorire filiere di prodotti locali destinati a soddisfare il fabbisogno alimentare del territorio anche attraverso la creazione di mercati contadini a chilometri zero”.