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Agrigento è la Capitale italiana della Cultura 2025

| Redazione StudioNews |

Agrigento è la Capitale italiana della Cultura 2025



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Agrigento è la Capitale italiana della Cultura 2025 – askanews.it




















Roma, 31 mar. (askanews) – Agrigento è la Capitale italiana della Cultura 2025. A proclamarla, a Roma nella Sala Spadolini del Ministero della cultura, sono stati il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, e il presidente della Giuria, Davide Maria Desario.

Oltre a Agrigento, erano dieci le città finaliste: Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia). Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito per la durata di un anno. La prima città ad aggiudicarsi il riconoscimento fu Mantova nel 2016, poi Pistoia (2017), Palermo (2018) e Parma nel 2020, prorogato anche nel 2021 a causa della pandemia. Lo scorso anno Procida, nel 2023 Bergamo e Brescia.

“Creare questo tour della Capitale della Cultura – ha detto Sangiuliano prima della proclamazione – è stata una buona idea: l’essere Capitale della Cultura consente nell’arco di un anno di accendere i riflettori su una realtà territoriale. La ricchezza e l’articolazione della pluralità di luoghi, città e borghi italiani è un unicum nel mondo: è qualcosa che abbiamo solo noi e ci viene dalla nostra storia”, che fa dell’Italia “la superpotenza culturale. Dobbiamo essere orgogliosi delle nostre città, dei nostri comuni e del nostro territorio. L’Italia ha due grandi pilastri su cui puntare il suo sviluppo socio-economico: l’impresa con il genio italico e la cultura che si trova nei territori. Ogni Comune, anche il più piccolo, è uno scrigno di tesori. Abbiamo le grandi città d’arte, ma è nelle città medio-piccole che noi troviamo l’autenticità più profonda dell’essere italiani. Io sono a fianco dei sindaci e insieme dobbiamo lavorare: anche per chi non è Capitale, troveremo un mondo in cui le ricchezze espresse nel progetto possano trovare un momento di realizzazione”, ha concluso il ministro.