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Alcune delle cose che ha detto Meloni nella sua replica alla Camera

| Redazione StudioNews |

Alcune delle cose che ha detto Meloni nella sua replica alla CameraRoma, 20 mar. (askanews) – “Mi pare ci sia una questione maggiore nel famoso campo largo: e non parlo solo della posizione del M5s, parlo anche delle ambiguità del Pd che spiega a noi cosa dobbiamo fare e poi si astiene sull’invio alle armi all’Ucraina. Almeno non venite a spiegarci cosa dobbiamo fare”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, in aula alla Camera, replicando al dibattito seguito alle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo di domani e venerdì. Meloni ha citato il deputato dem Piero De Luca che le ha chiesto di parlare con Orban e Salvini “per chiarire il loro sostegno a Ucraina”: “In entrambi i casi parlano le decisioni e i voti: e i voti dicono che la nostra posizione è chiara e che a livello europeo siamo riusciti a mandare avanti l’accesso dell’Ucraina all’Ue e a garantire la revisione del bilancio pluriennale che consente di sostenere l’Ucraina per i prossimi 4 anni. Se voi provate a parlare coi vostri alleati M5s e riuscite a fare lo stesso miracolo, l’Ucraina ve ne sarà grata”.



“Non ho due facce: quando sto all’opposizione e quando sto al governo. Quando Fdi era all’opposizione abbiamo garantito” l’appoggio al governo Draghi sull’Ucraina. “È la Russia a non volere la pace” ha detto Meloni. “Ad ascoltare questo dibattito sembra quasi che nel campo di coloro che aiutano l’Ucraina ci sono quelli che vogliono la guerra a tutti i costi e nel campo di quelli che hanno invaso una nazione sovrana ci sono quelli che vogliono la pace… E questo mi preoccupa perchè è quello che sostiene Putin”. Meloni ha citato l’ultima partecipazione di Putin a un G20: “Diceva Putin: ‘Noi vorremmo la pace ma gli altri non la vogliono’. Io gli ho risposto che è molto facile avere la pace: ritiri le truppe se vuole la pace”.


E Meloni ha poi ribadito: “Su questo bisogna essere chiari. Quello che stiamo facendo è esattamente propedeutico a una pace, a meno che non si pensi che si debba restare vivi sotto una dittatura, facendo strame di secoli di cultura europea. A meno che non si parli di resa, il lavoro che stiamo facendo serve a creare le condizioni per arrivare a un tavolo di trattativa. Quello che viene chiamato stallo è un equilibrio che consente all’Ucraina di resistere, che serve ad arrivare ai negoziati, come le garanzie di sicurezza, nei confronti di un Paese che ha tradito tutti gli accordi raggiunti. Da questo punto di vista avere delle garanzie di sicurezza serve a poter arrivare a un tavolo”. Parlando della situazione in Medio Oriente, Meloni ha detto “non sono d’accordo sul ripristino immediato dei fondi sospesi all’Unwra: finché non sarà stata fatta piena luce su dove finiscono queste risorse penso non si debba fare questo errore”. “Questo – ha aggiunto Meloni – non vuol dire non occuparsi dei civili di Gaza. Non è vero che non operano altre organizzazioni e altre realtà: abbiamo trasferito 20milioni di euro alla croce rossa, alla mezza luna rossa e quant’altro. Oggi stanzieremo ulteriori risorse sul programma food for Gaza per coordinare meglio gli aiuti. Penso si possa riconoscere all’Italia uno degli impegni più significativi tra i paesi Ue per la popolazione civile di Gaza. Chiedere chiarezza su quello che è accaduto rispetto a Unwra non ci impedisce di continuare a lavorare sul piano umanitario per i civili di Gaza”. A proposito del Pnrr e dei fondi destinati alla salute, Meloni ha detto che “la dotazione del Pnrr per la sanità era di 15 miliardi e 625 milioni, dopo la revisione le risorse sono 15 miliardi e 625 milioni, cui si aggiungono 500 milioni per l’incremento dei costi delle materie prime. Le risorse non sono state tagliate”.