Allo Spallanzani workshop europeo per il contrasto al bioterrorismo
Allo Spallanzani workshop europeo per il contrasto al bioterrorismoRoma, 15 mar. (askanews) – Esperti provenienti da dieci Paesi europei si sono riuniti all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS di Roma per discutere e approvare le linee guida di risposta in caso di attacchi terroristici biologici e chimici. Il workshop si iscrive all’interno del progetto europeo “Joint Action Terror”, di cui lo Spallanzani fa parte come rappresentante unico per l’Italia, che ha l’obiettivo principale di colmare le lacune nella preparazione sanitaria e di rafforzare la risposta agli attacchi terroristici biologici e chimici attraverso un lavoro intersettoriale con i settori della sicurezza, della protezione civile e della sanità nel quadro della decisione 1082/2013/UE sulle gravi minacce transfrontaliere per la salute e successivo Regolamento (UE) 2022/2371. Nello specifico, l’INMI Spallanzani guida il Work Package 5 “Pianificazione di preparazione e risposta sanitaria agli attacchi terroristici biologici e chimici” in collaborazione con la UK Health Security Agency (Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito).
Come spiegato dal responsabile del Package, Francesco Vairo, “L’obiettivo principale del Work Package è rafforzare la condivisione di conoscenze, buone pratiche/esperienze tra Paesi per rafforzare la preparazione e la risposta contro agenti biologici e chimici in conseguenza di attacchi terroristici nell’UE e di migliorare/aggiornare le conoscenze relative ad alcuni agenti selezionati attraverso un processo di revisione delle linee guida esistenti e della letteratura. Il tempestivo riconoscimento dell’agente coinvolto, seguito da un’adeguata implementazione di misure di controllo e da un adeguato trattamento farmacologico, è fondamentale nel ridurre il rischio di ulteriore diffusione. È cruciale inoltre una gestione intersettoriale dell’evento con una collaborazione strutturata e continua tra sanità pubblica, forze dell’ordine e protezione civile. Infine, identificare la presenza di strategie e piani di preparazione e risposta contro possibili attacchi terroristici chimici e biologici permette di meglio comprendere il diverso livello di preparazione e risposta e migliorare il coordinamento tra Paesi in caso di eventi”.