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All’Orto Botanico le cantate barocche di Scarlatti e Haendel

| Redazione StudioNews |

All’Orto Botanico le cantate barocche di Scarlatti e HaendelRoma, 10 lug. (askanews) – Venerdì 12 luglio nuovo doppio appuntamento di Classica al Tramonto, la ‘stagione estiva’ dell’Istituzione Universitaria dei Concerti (Iuc) che si tiene all’Orto Botanico di Roma.



Alle ore 20.30, saliranno sul palco il soprano Carlotta Colombo con l’Ensemble Anima&Corpo, composto da Matteo Pizzini (violino) Maria Calvo (violoncello), Simone Vallerotonda (arciliuto), Alberto Maron (clavicembalo) e Gabriele Pro come maestro concertatore, per un raffinato programma che accosta Le cantate Correa nel seno amato e Armida Abbandonata, rispettivamente di Alessandro Scarlatti e George Friedrich Haendel, fra gli esempi più emblematici di un genere definito “cantata”, così chiamato per la prima volta nel 1620. Correa nel seno amato, scritta per soprano, due violini e basso continuo, è composta da 11 brani, tra recitative e arie, di cui il programma del concerto presenta una selezione, con una sinfonia in apertura: la data di composizione della cantata oscilla fra il 1700 ed il 1720, collocandosi negli anni romani del grande compositore palermitano.


La presenza di George Friedrick Haendel si registra in Italia tra il 1706 e il 1709: ammirato nei circoli musicali romani, compose circa 70 cantate, mantenendo la struttura e la forma che prevalevano in quegli anni. La cantata Armida Abbandonata (HWV 105) fu composta tra il 1700 e il 1710 e vede protagonista la maga Armida della “Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso, innamorata del cavaliere cristiano Rinaldo. La cantata, articolata in 7 sezioni tra recitativi ed arie, esplora le emozioni ed i sentimenti della donna dopo essere stata abbandonata dall’amato. Tra le due cantate in programma si colloca la Sonata a tre in sol minore HWV 393 sempre di Haendel, composta probabilmente nel 1719 in uno stile che risente della musica strumentale francese, inglese e tedesca, ma che rivela l’influenza corelliana che si collocava come un modello da seguire per questo genere di formazione strumentale. Nominato come “uno dei giovani nomi piu’ emozionanti nella scena della musica antica” dalla rivista Gramophone, Gabriele Pro si sta imponendo sulla scena internazionale come protagonista della nuova generazione di violinisti barocchi.


La sua attività concertistica lo ha condotto ad esibirsi come solista o in ruolo di prima parte nei principali festival e stagioni concertistiche d’Europa, Asia e Stati Uniti. È fondatore e direttore musicale dell’Ensemble Anima&Corpo, gruppo italiano che nasce con l’intento di diffondere e riscoprire i tesori musicali della musica vocale e strumentale dal XVII al XVIII secolo con uno sguardo ai repertori eseguiti meno di frequente e tenendo presente i contesti artistici e culturali in cui i compositori hanno operato. Il soprano Carlotta Colombo intraprende lo studio del canto fin dalla giovane età di 16 anni laureandosi con menzione d’onore in Canto lirico e Canto Rinascimentale e Barocco sotto la guida di Alessandra Ruffini e Roberto Balconi. Ha cantato come solista in prestigiose sale da concerto come il Teatro alla Scala, Pierre Boulez Saal, il Theater an der Wien e annovera collaborazioni con numerosi ensemble del panorama musicale internazionale come Ensemble Zefiro, Concerto Romano, Les Musiciens du Prince. Il secondo concerto di venerdì 12 luglio, alle ore 21.30, vedrà sul palco Brian Meloni Lebano che torna all’Orto Botanico per il terzo anno consecutivo. Con l’arpa classica e l’arpa elettrica, Meloni Lebano propone Melodie fluttuanti: l’arpa e la natura in dialogo, affascinante viaggio musicale che celebra la bellezza della natura. Dalle antiche melodie tradizionali irlandesi alle innovazioni contemporanee, il programma, fra Marcel Tournier, Ludovico Einaudi, Gaetano Donizetti, Carlos Salzedo, esplorerà paesaggi sonori sereni e ritmi appassionati con opere che evocano il fluire dell’acqua, la tranquillità della notte e la freschezza del mattino, culminando in composizioni che mescolano tradizione e modernità. Brian Meloni Lebano si è avvicinato allo studio dell’arpa a 14 anni per iscriversi al Conservatorio di Santa Cecilia laureandosi brillantemente nel 2023. Come Prima Arpa collabora con numerose orchestre, l’Orchestra Internazionale di Roma, l’Orchestra Sinfonica di Latina, la Nova Amadeus, l’Ætruria Ensamble di Viterbo, l’Ensemble di Arpe dell’Accademia di Santa Cecilia. Vincitore del Concorso “Visconti” di Roma e del Concorso dell’Associazione Artificio, svolge un’intensa attività concertista sia da solista che da camera con diverse formazioni in duo o in trio.


Il programma prevede: Trad. Irlandese The Woman of Ireland (Trascrizione per Arpa di Brian Meloni Lebano) Henriette Renié (1875 – 1956) Angelus Claude Debussy (1862 – 1918) Primiere Arabesque (Trascrizione per Arpa di Henriette Renié) Gaetano Donizetti (1797 – 1848) Cadenza da Lucia di Lammermoor (Trascrizione per Arpa Sola DI Brian Meloni Lebano) Carlos Salzedo (1885 – 1961) Chanson de la Nuite Marcel Tournier (1879 – 1951) Au Matin Albert Zabel (1834 – 1910) La Source Brian Meloni Lebano Aqua Fluit (Prima esecuzione assoluta per arpa elettrica) Ludovico Einaudi Experience (arrangiamento di Brian Meloni Lebano) Carlos Salzedo (1885 – 1961) Rumba