Roma, 4 apr. (askanews) – L’alto diplomatico cinese Wang Yi ha avvertito oggi le Filippine contro una “mentalità da guerra fredda”, facendo riferimento al fatto che le Filippine si stanno allineando sempre di più alla strategia regionale degli Stati uniti. Lo si legge nella trascrizione diffusa dal ministero degli Esteri di Pechino.
Wang Yi – capo della commissione per gli affari esteri del Partito comunista cinese, con un rango anche superiore al ministero degli Esteri – ha incontrato l’ex presidente filippina Gloria Macapagal Arroyo in una riunione ieri a Pechino. L’alto diplomatico ha anche invitato a non perdere slancio negli sforzi per “gestire adeguatamente le differenze” sul Mar cinese meridionale, come concordato a gennaio dal presidente cinese Xi Jinping e dal suo omologo filippino Ferdinand Marcos Jr.
“Le due parti non dovrebbero permettere che le questioni marittime ostacolino lo sviluppo complessivo delle relazioni bilaterali, né consentire a terzi (gli Usa, ndr.) di minare le relazioni amichevoli tra Cina e Filippine, per non parlare del ritorno della mentalità da guerra fredda che mina la pace e la stabilità regionali “, ha detto Wang secondo la trascrizione. Le Filippine sono uno storico alleato degli Stati uniti in Asia orientale. Dopo lo spericolato avvicinamento alla Cina sperimentato durante la presidenza di Rodrigo Duterte, Manila sotto la guida di Ferdinando Marcos Jr. si sta riallineando a Washington.
Questo ha portato a un riacuttizzarsi delle tensioni con Pechino in relazione alla sovranità su un’ampia porzione del Mar cinese meridionale, contesa tra i due paesi e con altre nazioni del Sudest asiatico. A febbraio Manila ha accusato una nave della guardia costiera cinese di aver interrotto una missione di rifornimento filippino alle isole Spratly con i laser. Marcos ha convocato l’ambasciatore di Pechino per protestare contro “la crescente frequenza e intensità delle azioni della Cina”. Pechino, dal canto suo, è sempre più preoccupata per il piano di Manila di consentire ai militari statunitensi l’accesso ad altre quattro basi, portando il totale nell’arcipelago a nove. Ieri Manila ha identificato i quattro nuovi siti militari Usa: due si trovano sulla punta settentrionale di Luzon, direttamente di fronte a Taiwan, mentre un terzo sull’isola di Balabac a ovest è vicino alle Spratly.
Rispondendo a una domanda sulle basi, la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning ha accusato Washington di aver intensificato le tensioni nella regione. “Gli Stati Uniti, per i propri interessi egoistici, mantengono una mentalità a somma zero e continuano a rafforzare il proprio dispiegamento militare nella regione, il cui risultato è destinato ad far crescere le tensioni e a mettere a repentaglio la pace e la stabilità regionali”, ha affermato Mao. “I paesi della regione – ha continuato – dovrebbero riflettere profondamente su ciò che è reciprocamente vantaggioso, in modo che possano fare scelte che siano veramente nel proprio interesse e favorevoli alla pace e alla stabilità regionali”.