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Alunni stranieri, Valditara: “dal 2025 l’obbligo di accertare la conoscenza dell’italiano”

| Redazione StudioNews |

Alunni stranieri, Valditara: “dal 2025 l’obbligo di accertare la conoscenza dell’italiano”Roma, 24 mag. (askanews) – Nel Consiglio dei Ministri di oggi il governo ha approvato il decreto legge del ministro Valditara con norme sull’integrazione degli alunni stranieri a scuola: “Nelle classi dove gli studenti di origini straniere, e che abbiano importanti carenze nella conoscenza della lingua, siano uguali o superiori al 20%, dal 2025 arriverà un docente adeguatamente formato che affiancherà con lezioni di potenziamento il lavoro di classe. Già da settembre, intanto, le scuole potranno organizzare corsi aggiuntivi extracurricolari di potenziamento grazie a fondi ad hoc del PON”, ha spiegato il ministro.



“Il 30% dei ragazzi stranieri – ha ricordato – si disperde, il 22% non ha competenze adeguate nella lingua italiana: ci concentriamo su quegli studenti stranieri di prima immigrazione che non conoscono la lingua italiana. Le scuole saranno obbligate, eventualmente utilizzando i CPIA (i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, ndr), a verificare e accertare la conoscenza della lingua italiana per gli studenti di prima immigrazione che non la conoscano. Formiamo dei docenti specificamente per il potenziamento della lingua italiana per questi ragazzi: la norma potrà dispiegare i suoi effetti dall’anno scolastico 2025/2026. Mettiamo risorse apposite per un potenziamento specifico per questi ragazzi laddove il numero arrivi a almeno al 20% nella classe. Dal prossimo anno scolastico mettiamo delle risorse per rendere obbligatoria la formazione extracurriculare per Italiano sempre per i ragazzi di prima immigrazione che non conoscono la lingua italiana, per tutti i modelli di scuola”. Per Valditara “non è una iniziativa spot”, ma “una grande iniziativa che prevede risorse molto significative per formare docenti specializzati nell’insegnamento della lingua italiana di ragazzi che non hanno alcuna conoscenza della nostra lingua, che non sanno nemmeno dire buongiorno o buonasera, e che sono quelli più fragili. È una norma di grande civiltà, molto inclusiva, non discrimina: i ragazzi stranieri vengono immessi nella classe con gli altri ma avranno corsi di italiano potenziato perchè rispetto agli altri ragazzi loro non la conoscono. Con risorse importanti formiamo docenti che hanno il compito di far sì che possano arrivare alla pari con gli studenti italiani”.


“Nel frattempo stanziamo anche risorse importanti per far sì che ci sia al pomeriggio il potenziamento, come avviene anche in altri paesi europei. Lo scopo è mettere alla pari i ragazzi che non conoscono la nostra lingua con gli studenti italiani”. “Per il momento l’allargamento dell’obbligo di frequenza alla scuola dell’infanzia non è contemplato, ci stiamo ragionando ma è un problema più ampio che non riguarda solo gli stranieri. È una misura sensata su cui stiamo lavorando”, ha concluso il ministro.