Ambasciatore cinese negli Usa: risponderemo a guerra tecnologica
Ambasciatore cinese negli Usa: risponderemo a guerra tecnologicaRoma, 20 lug. (askanews) – La Cina vuol dire addio alla Cortina di Silicio, dopo che si è abbandonata la Cortina di Ferro. L’ha affermato oggi l’ambasciatore cinese a Washington Xie Feng, precisando però che il governo di Pechino non potrà “restare in silenzio” di fronte alle provocazioni e al tentativo Usa di metterla fuori dalla competizione in settori tecnologicamente avanzati. L’ha affermato l’ambasciatore cinese a Washington Xie Feng all’Aspen Security Forum 2023.
Pechino “è contraria a ogni tipo di guerra commerciale, di guerra tecnologica sulla base del pretesto della competizione. La Cina non è timida nella competizione, ma io penso che la definizione di competizione da parte americana non sia equa”, ha premesso Xie, ricordando la vicenda di Huawei, che “è stata bandita, nonostante quell’azienda avesse messo in campo un accordo per non avere backdoor”. Xie ha accusato gli Usa di aizzare gli alleati per “accerchiare la Cina” e ha denunciato il fatto che Washington stia restringendo o vietando la vendita di equipaggiamenti tecnologici, a partire dai chip più avanzati, alla Cina. “E’ – ha affermato il diplomatico – come costringere l’altra parte a indossare vecchi costumi da bagno in una gara di nuoto, quando invece tu indossi uno Speedo. Questo non è giusto”.
L’ambasciatore cinese ha inoltre affermato che sono più o meno 1.300 le persone e le entità cinesi inserite nelle liste delle sanzioni Usa. “Molti hanno perso il lavoro, le famiglie hanno sofferto molto”, ha detto il diplomatico. Ha inoltre lamentato come l’amministrazione Biden sia “pensado a costituire un meccanismo di revisione degli investimenti all’estero per proibire ulteriormente di esportare chip per l’intelligenza artificiale verso la Cina”. Di fronte a questo, ha detto ancora il diplomatico, “i cinesi non possono restare in silenzio, il governo cinese non può restare semplicemente a guardare. In Cina c’è un modo di dire: noi non faremo provocazioni, ma non ci tireremo indietro di fronte alle provocazioni”.
Insomma, la Cina “assolutamente darà una sua risposta, ma assolutamente non è quello che spera: non vogliamo uno scontro, non vogliamo una guerra tecnologica, vogliamo dire addio alla Cortina di Ferro ma anche alla Cortina di Silicio”.